Atleta del basket in carrozzina Beatrice Ion aggredita con il padre: «Tornate a casa vostra»

Papà aggredito finito in ospedale, lei - cestista del basket in carrozzina - insultata. Le loro colpe? Non essere italiani. E' successo ad Ardea, precisamente nella...

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Papà aggredito finito in ospedale, lei - cestista del basket in carrozzina - insultata. Le loro colpe? Non essere italiani. E' successo ad Ardea, precisamente nella località marina di Tor San Lorenzo, vicino  Roma, come racconta l'atleta della Nazionale, Beatrice Ion, 22 anni, originaria della Romania, ma cittadina italiana, giocatrice dell'Amicacci Giulianova. Lei e  suo padre Viorel Eduard sono stati  vittima di un'aggressione a sfondo razziale. E' lei stessa a raccontalo sui social network. Tutto si sarebbe svolto davanti ai cancelli della sua abitazione, un villaggio dove vivono tutto l'anno famiglie residenti come la sua e d'estate parte degli appartamenti vengono dati in affitto. 


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L'atleta, nel post su Fb di giovedì 9 luglio 2020, racconta cosa è successo e sfoga tutta la sua amarezza: «Vivo in Italia da 16 anni, ho la cittadinanza italiana, ho fatto tutte le scuole qui e sto continuando gli studi all’università italiana, gioco nella nazionale italiana di basket in carrozzina e mi considero in tutto e per tutto italiana eppure sono stata aggredita, mio papà è stato aggredito ed è in ospedale probabilmente con uno zigomo rotto perché a detta loro siamo degli stranieri del ca.... che devono tornare al loro paese, tralasciando le offese che mi sono presa perché sono disabile. Non dite che il razzismo in Italia non esiste perché io l’ho vissuto oggi dopo 16 anni che vivo qui e fa male. A voi che ci avete aggrediti, vergognatevi saremo anche stranieri ma abbiamo più dignità di voi, e voi che avete guardato il tutto senza alzare un dito vi dovreste vergognare più di loro». La giovane atleta della Nazionale di basket in carrozzina parla di «dieci persone presenti almeno». 
 
Da giorni padre, madre e figlia erano stati presi di mira. «Una famiglia di romani, venuta qui per l'estate, non voleva che mia figlia parcheggiasse l'auto davanti casa nel posto per disabili e spesso ci hanno insultato, ci hanno messo anche le bici davanti - racconta il padre Eduard -  Poi ieri mattina un uomo sui 40 anni - alto due metri e 150 chili di peso - è venuto nella nostra casa con fare minaccioso, urlava dicendo che avrebbe fatto del male a mia moglie, poi se l'è presa con Bea dicendole “handicappata di m...”, urlava “tornare al vostro paese, bastardi, vi faccio vedero io, ho un curriculum  criminale lunghissimo”. Il papà ha cercato di difendere la figlia e «l'uomo si è scagliato contro di me, mi ha dato una testata e un pugno». Eduard ha avuto bisogno delle cure del pronto soccorso dove è stato medicato e dimesso con una prognosi di guarigione di 7 giorni.




Immediata la solidarietà della squadra dove milita, l'Amicacci Giulianova. Il presidente Peppino Marchionni, che ha fondato la società 39 anni fa: «Quando abbiamo letto il post su Facebook siamo rimasti sconvolti - dice Marchionni - Beatrice è una ragazza dolcissima, molto brava negli studi, frequenta con grande profitto l'università di Teramo, ciò che le è successo ha dell'incredibile». La giovane atleta vive solitamente in Abruzzo dove studia e gioca a basket, ma era rientrata ad Ardea per stare accanto al padre - la sua famiglia risiede da sempre nel Lazio - che ha avuto seri problemi di salute. Beatrice Ion frequenta Scienze della Comunicazione a Teramo e tornerà in Abruzzo a settembre quando ricomincerà a giocare con la sua squadra.

Ecco il post di solidarietà della sua squadra, l'Amicacci Giulianova: «Con grande dispiacere veniamo a conoscenza della vile aggressione per motivi razziali contro la nostra Bea e la sua famiglia. La piaga del razzismo è ancora, purtroppo, un problema attualissimo e mondiale. Qualsiasi forma di razzismo è abominevole e noi continueremo sempre a batterci, come abbiamo già fatto, per eliminare questa gravissima piaga, nella vita come nello sport. #noracism #insiemeAmicacci».


 

In questi giorini l'altelta e la sua famiglia  sono stati inondati di solidarità. Tra tutti quella del ministrao Vincenzo Spadafora. «Piena solidarietà alla giovane Beatrice Ion, vittima di una aggressione ripugnante» è stata espressa dal ministro dello Sport Vincenzo Spadafora con un messaggio su Facebook. «La ragazza di origini romene è nella nazionale italiana di basket in carrozzina e, come lei stessa racconta, insieme alla sua famiglia è stata aggredita fisicamente e con insulti razzisti. Ora il padre ha uno zigomo rotto. Sono davvero dispiaciuto, spero che i responsabili vengano assicurati presto alla giustizia».
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Il Messaggero