Una ragazza iraniana di 13 anni è stata decapitata nel sonno, con un'ascia, dal padre che si opponeva alla sua relazione con un uomo molto più grande. Si...
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La notte dello scorso 21 maggio 2020, racconta sul Fatto Tiziana Ciavardini, antropologa ed esperta di Iran che ha rilanciato in Italia la notizia, il padre con una falce ha tagliato la testa alla figlia. Prima ho provato a strangolarla e poi l'ha uccisa con un'ascia. Il giorno ha confessato tutto alla polizia mostrando anche l'arma del delitto. Il caso ha suscitato l'indignazione social. Il padre di Romina non verrà incriminato per omicidio perché in Iran esiste il delitto d'onore.
Per il deputato dell’organizzazione assistenziale per gli affari sociali della provincia di Gilan, Reza Jafari, l’omicidio è «un esempio di palesi violazioni dei diritti dei bambini», il suo dipartimento assicura farà di tutto per garantire i diritti dei bambini. «Ai sensi dell’articolo 220 del codice penale islamico, il padre di Romina non potrà essere punito con la pena di morte, come previsto per tutti i casi di omicidio in Iran, perché questo rientra nel reato di delitto d’onore», spiega Ciavardini. «Se avviene l’omicidio di un membro di una famiglia, a causa della credenza da parte degli autori che la vittima abbia arrecato vergogna o disonore alla famiglia o abbia violato i principi della comunità, il delitto viene valutato in maniera diversa da tutti gli altri crimini della stessa entità».
In Iran, dove vige la Sharia, la legge islamica, la relazione tra una ragazza di 13 anni e un uomo di 35 è consentita: per il codice civile iranianol’età minima prevista dalla legge per il matrimonio di una ragazza è di 13 anni. Il vice presidente della Repubblica islamica, Masoumeh Ebtekar, ha emesso un “ordine speciale” per indagare sull’omicidio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero