Tre donne rappresentano l'Italia all'Onu per il World Oceans Day

Tre donne rappresentano l'Italia all'Onu per il World Oceans Day
Tre giovani donne italiane, studiose dell'ambiente, impegnate a ripulire la plastica dagli oceani, rappresenteranno il nostro Paese all'Onu in occasione del World Oceans...

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Tre giovani donne italiane, studiose dell'ambiente, impegnate a ripulire la plastica dagli oceani, rappresenteranno il nostro Paese all'Onu in occasione del World Oceans Day. Mariasole Bianco, Francesca Santoro e Irini Papanicolopulu, sono unite dalla passione per il mare e dalla voglia di restituire alle nuove generazioni un oceano più sano. In occasione del World Oceans Day, la ricorrenza internazionale che quest’anno ha scelto come tema “Gender and the Ocean”, saranno al Palazzo di Vetro a parlare dell’importanza della parità di genere nella conservazione degli oceani.


Il World Oceans Day e’ nato da un’idea maturata nel 1992 al “Summit della Terra”di Rio de Janeiro: L’Assemblea Generale nel 2009, ha designato l’8 giugno come la “Giornata Mondiale degli Oceani”.  «L’importanza dell’uguaglianza di genere per la conservazione e l’uso sostenibile di oceani, mari e risorse marine è sempre più riconosciuta», osserva l’Onu a proposito del tema scelto per l’edizione 2019. Nell’acquacoltura, ad esempio, le donne rappresentano la metà della forza lavoro, anche se il loro stipendio è in media pari al 64% di quello degli uomini. Le donne marinaio sono appena il 2% del totale. Ancora, il 62% degli scienziati marini è uomo.

Le tre italiane sono la biologa marina Mariasole Bianco e “madrina” del progetto “No Plastic More Fun” che punta all’eliminazione della plastica usa e getta nei locali notturni della movida milanese. Francesca Santoro che lavora per la Commissione oceanografica Intergovernativa dell’Unesco ed è responsabile del coordinamento dei contributi del CIO ai progetti di ricerca finanziati dalla Commissione Europea, mentre Irini Papanicolopulu è professore associato di Diritto internazionale Università di Milano-Bicocca, e ha contribuito alla messa a punto della Prima Dichiarazione di Ginevra sui diritti umani in mare annunciata lo scorso aprile a Malta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero