Petra e le Femmes Fatales, sfida ad Amburgo «Gli uomini? Non ci servono proprio»

Petra Kliba e le Fammes Petra e Femmes Fatales, ennesima sfida ad Amburgo «Gli uomini? Non ci servono»
Helga Cup. E' il nome dell'ultima sfida delle “Femmes Fatales”, epuipaggio tutto al femminile creato e guidato dalla campionessa di vela croata Petra Kliba, 42...

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Helga Cup. E' il nome dell'ultima sfida delle “Femmes Fatales”, epuipaggio tutto al femminile creato e guidato dalla campionessa di vela croata Petra Kliba, 42 anni, pescarese d'adozione dove vive con il compagno e il figlio. Petra e le sue Fammes Fatales in queste ore sono volate ad Amburgo per la regata velica più importante della stagione dove si sfidano solo equipaggi femminili. «E' come stare in uno stadio - dice Petra elettrizzata dalll'ennesima gara - sono regate veloci, seguite da tutti i media, con commenti live e molto partecipate».


Le manager dello sport


Le Femmes Fatales sono tutte donne pescaresi che Petra ha avvicinato alla vela e che si sono appassionate a tal punto da partecipare, a rotazione, a gare come questa seconda edizione della Helga Cup con 80 team femminili e tanto entusiasmo. «Speriamo in una buona classifica» dice Petra. Ma lo spirito che amina questo gruppo di donne non è solo il risultato, su tutto c'è la realizzazione di un sogno, la vela. «Questo è uno sport che si può fare anche a 60 anni, non ha età - racconta Petra - molte donne si sono avvicinate alla vela a 40 anni e non l'hanno più lasciata».

Petra si appassiona al mare da  bambina, sulla barca dei genitori: voleva sempre mettersi al timone. Poi però è stata presa da altri sport: tennis, pallavolo. «Suonavo anche la fisarmonica» dice. A 15 anni si è riavvicinata alla vela e non l'ha abbandonata più. A 19 anni addirittura ha fatto il giro del mondo in barca a vela. «Mamma mi lasciò andare ed erano altri tempi» ammette. L'itineraio è da brivido: partenza da Londra, Isla di White, passando per Canale di Panama,  Hawaii, Giappone, Mauritius, Sud Africa, Brasile, Francia e di nuovo approdo in Inghilterra. «Ero capo guardia, fu un'esperianza bellissima. Cosa mi ha lasciato? L'amore per il mare e per la barca».
 
Una vita, la sua, costellata di successi: nove volte campionessa croata con oltre 40.000 miglia nautiche sulle spalle. E la scela nel 2016 di fondare a Pescara il Femmes Fatales Sailing. Si vendono e si allenano insieme per avere maggiore sincronia. E gli uomini? Tutti fuori dalla barca? «Non ci servono proprio - ribatte Petra - gli uomini pensano che le donne portano sfortuna a bordo e spesso vengono relegate a ruoli marginali». Le Fammes Fatales guardano avanti, i retaggi del passato non hanno posto. «Ci servirebbe una nostra barca per uscire due o tre volte al mese in mare con tutto il team femminile per allenarci insieme e migliorare le prestazioni» spiega Petra. Che intanto vuole ringraziare il circolo velico Ventoforte e il Comune di Pescara per l'appoggio a questo gruppo donne davvero speciali. «Siamo aperte ad altre collaborazione per far crescece Femmes Fatales» dice Petra.


Il sogno di Petra Kliba? «Avere una barca mia e viverci sopra». Cioè risiedere su un'imbarcazione ormeggiata in porto. «Un 40 piedi, che posso gestire da sola, basta e avanza», conclude Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero