La stella alpina come simbolo di forza e di femminilità. Lo crede fermamente Olga Casanova, un passato da estetista, un marito perito agrario e un nonno pastore erborista...
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Come mai proprio la stella alpina?
«La Stella alpina è la regina della montagna, è la nostra pianta principale. Abbiamo tre vivai e su due coltiviamo le stelle alpine a uso ornamentale. Le consegniamo a tutte le fiorerie del Trentino come fiore simbolo della montagna. La stella alpina è un fiore protetto: invitiamo così a comprare una piantina senza recidere i pochi esemplari che sono rimasti nelle nostre montagne. È un fiore pieno di significati».
Dove sono le somiglianze con la donna?
«Riesce a resistere a quote altissime e come noi donne, la stella alpina è fortissima. Si ricopre della lanuggine che la difende dal caldo, dal freddo e dalla disidratazione. Sta sulle rocce che non danno molta idratazione dalle 7 di mattina alle 8 di sera, con il sole cocente tutto il giorno. Eppure grazie alla sua peluria lanuginosa riesce a difendersi».
In sé ha dei significati?
«È stato il fiore dell’amore: l’uomo da noi si dichiarava rischiando la vita e andando a prendere le stelle alpine per il proprio amore. Poi è una stella quindi è un porta fortuna, ed è simbolo dell’onore ricordando i nostri alpini che hanno combattuto sulle nostre montagne. Per loro averla sul cappello è un simbolo».
Qual è stata la sua di fortuna?
«Avere accanto mio marito, perito agrario e appassionato di piante officinali. Insieme abbiamo deciso di coltivare piante officinali, preferibilmente autoctone come la stella alpina e l’arnica, che vengono bene e crescono nel nostro territorio. Dalle piante abbiamo creato una linea di cosmetici naturali. Il mio motto è "poco ma buono" sia sul piatto che sulla pelle visto che siamo quello che mangiamo e quello che ci mettiamo addosso».
Coltivate anche l'arnica?
«Dei tre campi in alta Val di Sole uno è per l'arnica, uno dei fiori più versatili in fitoterapia. La coltivazione diventa un modo per ripristinare il legame spesso dimenticato tra i prodotti che la terra sa donarci e la nostra salute: spero che l'emergenza coronavirus sia di aiuto per aumentare tale consapevolezza. Esperienze come la mia dovrebbero moltiplicarsi in Italia, per costruire un tessuto economico a minore impatto ambientale».
Imprenditrice donna: una scelta difficile?
«No, qui in Trentino l’imprenditoria femminile è apprezzata e aiutata e avendo dietro mio marito, mio papà e mio nonno che è stato un esperto erborista, per certi versi sono partita avvantaggiata».
Il Messaggero