«Troppi insulti e odio social», 18 deputate britanniche non si ricandidano

Nicky Morgan, ministro britannico per la cultura, i media e lo sport, ha deciso di non ricandidarsi: troppo odio. «Ogni volta che apro la mia posta elettronica...

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Nicky Morgan, ministro britannico per la cultura, i media e lo sport, ha deciso di non ricandidarsi: troppo odio. «Ogni volta che apro la mia posta elettronica c’è un nuovo insulto, una nuova parolaccia», ha raccontato. Fa un passo indietro anche Amber Rudd, ex ministro degli Interni. E con loro tante altre deputate, 18 in tutto, che hanno comunicato che alle prossime elezioni non correranno. Lasciano Westminster, scrive il Corriere, anche per gli insulti e le minacce che ricevono costantemente sui social. Heide Allen, ex conservatrice ora con i socialdemocratici, ha spiegato in una lettera ai suoi elettori: «Nessuno dovrebbe essere costretto a sopportare minacce, email aggressive, insulti per strada e sui social».


E il ministro Morgan: «Non posso dire che questa è stata la goccia che ha provocato la mia decisione di non ricandidarmi, ma, certo, le minacce e gli attacchi hanno contribuito a convincermi che devo ritirarmi».La Brexit e la conseguente divisione che ha provocato nel paese hanno creato un clima d'odio senza precedenti nei confronti dei parlamentari, donne in particolare, e così tante decidono di mollare. La stessa Scotland Yard, come riporta Avvenire, conferma che le minacce ai deputati sono aumentate in modo significativo. Nei primi cinque mesi del 2019 le denunce per attacchi violenti, dei quali sono stati vittime deputati di Westminster, sono state 152, ma gli episodi nei quali i parlamentari hanno subito abusi sono stati 600, con un aumento del 90% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. 

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Le deputate si sentono sotto attacco. E fa ancora tremare l'assassinio di Jo Cox, la politica britannica laburista, convinta europeista, uccisa da tre colpi di arma da fuoco e accoltellata più volte a Leeds da un fanatico, a pochi giorni dal referendum sulla Brexit.
«Questo è per mantenere la Gran Bretagna indipendente», le urlava.

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Il Messaggero