Noa e il mal di vivere degli adolescenti: è allarme suicidi

Noa Pothoven la 17enne olandese che si è lasciata morire dopo aver chiesto l'eutanasia
Buttar via la vita: dal balcone, dalla tromba delle scale, sotto la metro, lanciare nel vuoto i quindici anni e quel dolore così forte da desiderare che sia l'ultimo. O...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Buttar via la vita: dal balcone, dalla tromba delle scale, sotto la metro, lanciare nel vuoto i quindici anni e quel dolore così forte da desiderare che sia l'ultimo. O lasciarla andare via,  come ha fatto Noa Pothoven, la ragazza olandese di 17 anni: niente più cibo e acqua. Respiravo e basta, ha scritto Noa, dopo aver subito da bambina una violenza. Anoressia, depressione e poi la decisione di morire. Sempre di più i ragazzi che decidono di farla finita: il suicidio in Italia è la seconda causa di morte tra i 15 e i 25 anni, dopo gli incidenti stradali. Negli Usa è già oggi la prima causa, per chi ha tra i 10 e i 14 anni.


Noa Pothoven si è lasciata morire di fame e sete? Cappato: Olanda non ha autorizzato eutanasia

Più facile che sia un ragazzo a farlo, il doppio negli ultimi quarant'anni. Si calcola qualcosa come 1.500 tentativi ogni anno in Italia. Ma chissà quanti «comportamenti temerari» sono in realtà suicidi mascherati, avverte il professor Ugo Sabatello, del dipartimento di neuropsichiatria infantile della Sapienza. Scontri e voli con il motorino, cocktail di droga e alcol, le sfide con la morte, così comuni a quell'età. Si pensa che si suicidano i ragazzi depressi, 
«non è detto che sia così, all'origine del gesto ci può essere il pensiero onnipotente, proprio di quell'età, o persecutorio»
 

I DATI

Secondo le stime Istat, ogni anno in Italia circa 500 adolescenti arrivano a togliersi la vita, il 24 per cento ci ha pensato  almeno una volta. Le ragazze, nella maggior parte dei casi, si buttano nel vuoto. I ragazzi si impiccano.
«Una fase della vita di grande vulnerabilità - spiega Maria Beatrice Toro, psicoterapeuta  e direttrice della scuola di specializzazione di Terapia cognitiva interpersonale - l'emotività è molto intensità ma non ci sono ancora gli strumenti per gestirla per via dell'immaturità caratteriale e anche biologica. Solo a 25 anni il cervello, da un punto di vista neurologico, diventa come quello di un adulto e solo allora si raggiunge il controllo delle azioni. Ci sono mille giorni in cui il cervello di un adolescente subisce trasformazioni come nei primi tre anni di vita. Si parla appunto di una seconda nascita. Proprio per questo il concetto di inguaribilità non si concilia con l'età adolescenziale». Più esposti alla depressione e agli sbalzi di umore, i ragazzi, ma anche quelli che rispondono meglio alle terapie.   I genitori devono state attenti ai segnali. «E soprattutto devono ascoltare e capire che loro hanno bisogno di una guida. E preoccuparsi nel caso di isolamento, condotte autolesionistiche e troppo frequenti cambi d'umore».
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero