«Orgoglio e spavento»: sono questi i sentimenti provati da Anna Foglietta, 40, quando la Rai le ha proposto il ruolo di Nilde Iotti. Ma poi l'eclettica vincitrice...
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Cosa l'ha motivata, in particolare?
«Amavo l'idea di riportare in vita, attraverso Nilde, una classe politica degna di stima e rispetto la cui competenza, a differenza di oggi, non era messa in dubbio. Una classe politica dotata di profondo senso etico dello Stato e abituata a considerare la propria missione altissima, irreversibile. Abbiamo bisogno di modelli così».
Nilde Iotti, la donna che salì sul gradino più alto: in eslcusiva sul set della nuova fiction di Rai1
Sapeva abbastanza del suo personaggio?
«Sì, la mia famiglia mi ha insegnato il rispetto della politica e delle istituzioni».
Cosa l'ha spaventata di più nell'interpretare un monumento della storia italiana?
«Il fatto che per la prima volta avrei affrontato un personaggio realmente esistito. E la preoccupazione di rendere al meglio la sua immensa caratura umana e morale, un compito che mi appariva quasi insormontabile».
Come ha vinto la sfida?
«Studiando i discorsi, gli scritti, le apparizioni ufficiali di Nilde. Più che sulla somiglianza fisica, ho puntato sulla sua compostezza e regalità, sul suo spirito battagliero che la portò a sostenere sempre i diritti delle donne e delle minoranze».
La docu-fiction ricostruisce anche la relazione proibita tra Iotti e Togliatti.
«Fu un amore folle che diede a Nilde il coraggio di affrontare il severo giudizio del partito con la schiena dritta. È importante mostrare ai giovani un personaggio di donna forte come lei. Non ho dubbi: è stata, è ancora una supereroina».
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Il Messaggero