Femminicidi, al via i lavori per rifare il murale di San Lorenzo in memoria delle vittime

Il murale di San Lorenzo imbrattato
Duecentosessantanove sagome bianche, si tengono per mano. Ognuna con la targhetta e una data: il giorno in cui sono state uccise. Il murales di San Lorenzo ricorda le vittime dei...

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Duecentosessantanove sagome bianche, si tengono per mano. Ognuna con la targhetta e una data: il giorno in cui sono state uccise. Il murales di San Lorenzo ricorda le vittime dei femminicidi, fu realizzato da una creativa, Elisa Caracciolo,  il 25 novembre 2012 in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Centosette vittime, dall'inizio del 2012 fino a quel giorno. E l'anno dopo la fila di sagome è stata allungata per ricordare anche le vittime del 2013. Da allora è stato deturpato più volte, vandali con le bombolette spray si sono negli anni accaniti contro il murale ricoprendolo di scritte che in interventi. Diversi negli anni gli interventi di restauro e ripulitura. 


Adesso il murale di via dei Sardi sarà rifatto. I volontari di Retake Roma sono già al lavoro. 
«Alcun parti del muro si sono ammalorate, l'intervento è necessario. Il nostro obiettivo è rifarlo ex novo», spiega Gabriele Discepoli, responsabile di Retake a San Lorenzo. «Tra giovedì e venerdì sarà dipinto il fondo rosso e poi da martedì saranno ridisegnate le sagome bianche».


Elisa Caracciolo è la creativa che nel novembre del 2012 ha realizzato l'opera. «Eravamo in cinque, volevamo manifestare il nostro malessere di fronte al crescente numero di femminicidi. Allora non se ne tanto parlava come adesso. Cercavamo un'immagine iconica che desse l'idea del numero enorme di donne vittime di violenza.  Dopo il 2012 siamo tornate in via dei Sardi per aggiungere altre sagome e rappresentare tutte le donne uccise fino alla fine del 2013».


Il murale sarà rifatto e poi tenuto sotto sorveglianza. «A San Lorenzo - aggiunge Discepoli - stiamo sperimentando un progetto pilota, cominciato a giugno. Fino a ottobre per cinque giorni a settimana torneremo nei luoghi che abbiamo ripulito per controllare e se necessario intervenire di nuovo. In pratica ci sarà un presidio di Retake. Ci siamo accorti che le situazioni di degrado spesso sono frutto di rassegnazione, ma se si riafferma il diritto al decoro e si torna a cancellare le scritte più e più volte alla fine i vandali vengono sconfitti».


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Il Messaggero