Il boom è innegabile. Tangibile nei freddi numeri. Che possono essere quelli degli ascolti tv (alle stelle), dei contatti social (anche loro in forte crescita) o delle...
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E se la maggior parte di queste società, secondo quanto dispongono le norme federali, abbinano l’attività femminile e maschile fino ai 12 anni di età, nell’ultimo anno sono tanti i club prof che, oltre a creare una squadra femminile hanno deciso di dare vita ad una scuola calcio solo per le ragazzine che vogliono avvicinarsi al calcio. Anche Francesco Totti, per esempio, che ha una scuola calcio sul litorale romano, sta pensando, la prossima stagione, di creare un polo tutto femminile a Casal Palocco.
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LE INIZIATIVE
A favorire questa crescita, non sono soltanto i risultati ottenuti dalle ragazze (l’effetto Mondiale si conoscerà a settembre, quando le iscrizioni alle scuole calcio saranno riaperte) nel corso dell’ultima stagione, che è coincisa con il decollo del campionato di serie A, interamente trasmesso dai canali satellitari di Sky. Alla base del boom c’è anche un deciso lavoro federale che ha puntato molto sullo sviluppo dell’attività femminile. Sulla forte spinta voluta dall’Uefa, la Figc ha dato vita a numerose iniziative, che vanno dagli Open Day in diverse città (a Roma l’ultima ha richiamato oltre 200 bambine che si sono mostrate interessate al calcio) alla formazione specifica di tecnici affinché la preparazione delle bambine sia mirata e non mutuata dal maschile. Senza dimenticare le agevolazioni economiche che, soprattutto a livello dilettanti, vengono attuate per favorire l’iscrizione di squadre ai campionati femminili. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero