Nuril ha vinto la battaglia della sua vita. Uscendo dalla prigione le sue prime parole le ha rivolte al Parlamento indonesiano chiedendo leggi in grado di impedire che altre donne...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il caso talmente abnorme – anche perchè c'erano le prove registrate dell'ennesimo affronto subito – aveva suscitato un ampio movimento nazionale ed internazionale. Alla fine il presidente Joko Widodo ha ribaltato la sentenza della corte e ha garantito l'amnistia. Nuril Maknun – 41 anni, di professione libraia - eviterà il carcere e una multa salata, pari a 35 mila dollari. “Nuril è la vittima non la colpevole” era stato il grido dei suoi supporter in Parlamento. Le donne in Indonesia – nazione a maggioranza islamica – non godono di tanti diritti. Nuril per avere denunciato il suo capo ha perso il lavoro. In tribunale era stata accusata ingiustamente di diffondere materiale osceno. “A tutte le donne che hanno esperienze simili alla mia, chiedo di essere coraggiose e non avere paura. La nostra dignità non può essere calpestata”.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero