«Sono Carola, il capitano della Sea Watch». Carola Rackete, ha 31 anni, è tedesca, conosce quattro lingue, ha scritto una tesi sugli albatros e navigato...
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Migranti, 120 persone alla deriva. Alarm Phone: «Avvertita Italia e Libia, non abbiamo risposte da ore»
CHI É
Carola a 23 anni era al timone di una nave a spaccare il ghiaccio del Polo Nord per uno dei maggiori istituti oceanografici tedeschi, ufficiale di navigazione per l'Alfred Wegener Institute. A 25 era secondo ufficiale a bordo della Ocean Diamond, a 27 stesso ruolo nella Aretic Sunrise di Greenpeace. Appena trentenne pilotava piccole barche per escursioni nelle terre più a nord del pianeta, le isole Svalbard, nel mare Glaciale Artico. Comandante di navi e volontaria, collabora con la Sea-Watch dal 2016. Ha lavorato anche con la flotta della British Antartic Survey e nell'estate del 2018 ha navigato nelle acque gelate dell'arcipelago della Terra di Francesco Giuseppe.
Dallo scorso 14 giugno si trova al largo di Lampedusa senza poter entrare nelle acque territoriali italiane. «Certo che sono preoccupata - ha confessato l'altro giorno - ho la responsabilità di 43 persone che abbiamo recuperato su un gommone in mezzo al mare».
Il ministro Salvini nei giorni scorsi aveva definito gli attivisti della Sea Watch «delinquenti», «sequestratori di essere umani» e poi hi ha accusati di fregarsene delle leggi. La replica della capitana, nel video di giovedì: il governo italiano «ha emanato un nuovo decreto legge che ci impedisce di entrare nelle acque territoriali, in contrasto con la legge del mare. Ma in questo modo non abbiamo alcuna opzione per sbarcare le 43 persone ancora a bordo, che sono sempre più preoccupate del loro futuro». Carola Rackete aveva tre giorni fa rifiutato di riportare i migranti in Libia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero