La frase sessista di per sé inqualificabile è resa ancora più sgradevole e pesante dal fatto che a veicolarla è il leader della Lega, Matteo Salvini...
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Lucia Azzolina è solo l'ultima parlamentare che finisce nel mirino di Salvini. Ed è una sequela iniziata con la ormai famosa bambola gonfiabile sul palco che raffigurava Laura Boldrini. Anche in quel caso si mise in moto la macchina di denigrazione sessista e sul web si riversò l'odio non solo nei confronti della ex presidente della Camera, ma nei confronti delle donne.
Il botta e risposta si è poi spostato su Elena Boschi, oggetto di alcune puntate machiste e di sfottò a firma di Salvini. Inutile dire che ogni volta la reazione degli haters non si è fatta attendere, rovesciando su Twitter e Facebook fiumi di volgarità e pensieri rozzi. Dal parlamento i toni sessisti di Salvini si sono spostati anche fuori denigrando anche Luciana Littizzetto e poi la 'capitana' Carola Rackete. Anche in questi due casi l'esempio negativo fornito dal Capitano ha attirato emuli. E le frasi che si sono lette sotto quei post erano quasi tutte semplicemente oscene e imbarazzanti.
Proprio come per la neo ministra Azzolina alla quale sono stati rivolti dai navigatori del web sotto il post di Salvini, sollecitazioni volgari e irripetibili. Anche recentemente ci sono state diverse parlamentari che hanno lanciato un appello al leader della Lega a non prendersela con le donne e a lasciare da parte il sessismo nella contesa politica. Finora però l'appello è rimasto inascoltato.
«Gli attacchi sessisti dei fan di Matteo Salvini che sui social si sono scagliati contro la ministra Lucia Azzolina sono vergognosi e disarmanti. Ancora una volta dobbiamo assistere a delle vere e proprie discriminazioni di genere nei confronti delle donne, che non vengono valutate in base alle loro competenze, ma solo in base al sesso» hanno dichiarato i parlamentari del Movimento 5 Stelle del gruppo Pari Opportunità di Camera e Senato.
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Il Messaggero