Martina, a piedi da Alessandria a Roma per dire basta alla violenza contro le donne

Martina e la sua cagnetta Kira
Un viaggio lungo la via Francigena con partenza da Alessandria e arrivo a Roma: 684 km a piedi, in compagnia solo del proprio cane (Kira). Una missione di beneficenza ideata e...

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Un viaggio lungo la via Francigena con partenza da Alessandria e arrivo a Roma: 684 km a piedi, in compagnia solo del proprio cane (Kira). Una missione di beneficenza ideata e lanciata da Martina Pastorino, 29 anni, piemontese, che ha deciso di arrivare a Roma, a piedi, per dire basta alla violenza contro le donne.

 
 
L’IDEA - Le sue 30 tappe, con una media intorno ai 20 km al giorno, la porteranno tra ostelli e b&b lungo la via Francigena fino alla capitale. Si parte il 7 luglio. «Inizialmente doveva essere un viaggio solo mio – racconta Martina – Poi parlando con amici mi è venuta l’idea di usare questa mia esperienza per portare un messaggio di sensibilizzazione in giro per l’Italia. Sì, perché una donna può e deve sentirsi sicura di viaggiare anche da sola», aggiunge. Nasce proprio da questo desiderio di conciliare sport e beneficenza il progetto ‘La forza è donna’, a sostegno di Me.dea, associazione rivolta alla difesa delle donne vittime di violenza che ha creato due centri antiviolenza nella provincia di Alessandria e una casa rifugio che accoglie donne che fuggono spesso con i loro figli. «Con i miei passi mi piacerebbe creare un filo rosso sul territorio nazionale per dire insieme Stop alla violenza sulle donne», continua. Martina da tempo pratica corsa campestre. E la sua impresa nasce proprio dal desiderio di conciliare sport e beneficienza. «Sono riuscita a trasformare la mia passione per lo sport nel mio lavoro; gioco a calcio dall’età di 14 anni. Ho praticato triathlon e, ultimamente, mi sono data alla corsa e alle escursioni».
 
PERCHE’ ROMA - «La finalità del progetto è quella di promuovere azioni di prevenzione e sensibilizzazione sul tema, con l’intenzione di costruire una rete con i vari servizi dei Comuni attraversati, ricercando collaborazioni con associazioni di donne e istituzioni», spiega Martina. L’impresa non sarà facile, le giornate saranno lunghe e il percorso programmato tappa dopo tappa: l’atleta originaria di Ovada sarà costretta a partire ogni giorno all’alba per sfruttare le ore meno calde e macinare più chilometri. «Andare a Roma a piedi è uno di quei desideri che ho sempre avuto ma che fino ad oggi non avevo mai avuto il coraggio di tirare fuori dal cassetto. Quest’anno all’improvviso ho invece deciso che sarebbe stato l’anno giusto per me, così ho iniziato a programmarlo. Sembrerà strano ma non sono mai stata a Roma e credo che andarci a piedi, conquistandola e ammirando la bellezza dell’Italia passo dopo passo, valga il prezzo del biglietto».


Le istituzioni si sono fatte sentire? Al momento c’è stato l’interesse dei D.i.re, la rete nazionale dei centri antiviolenza. «Ma stiamo aspettando delle risposte, e speriamo siano positive – sorride Martina – Anzi, colgo l’occasione per rilanciare il mio appello, soprattutto a quelle più sensibili al tema: mi piacerebbe che i Comuni da me toccati, e Roma in particolare, mi aiutassero nella realizzazione di panchine rosse per educare alla non violenza», conclude. Prossimo obiettivo? «Non ci ho ancora pensato. Porto a termine quest’avventura nel migliore dei modi. Di sicuro qualche altra pazzia la farò».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero