Lavorare all'uncinetto o fare la maglia: ma chi lo ha detto che si tratta di una attività modesta, tipicamente femminile e con scarse applicazioni cerebrali? A...
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Sferruzzare non è più una attività da nonnine, piuttosto un ingegnoso percorso capace di offrire ai fisici opzioni scientifiche per nuovi modelli matematici «racchiusi nella antica tecnica del fare la maglia». Una intuizione che si è rivelata geniale, tanto che il New York Times ha dedicato a questo scenario inedito un articolo tra i più gettonati della settimana. Tutto è nato quando, un po' di tempo fa, alla vigilia di un importante convegno scientifico di categoria, Karen Daniels ha postato sui social un singolare appello: «C'è per caso qualcuna tra le mie colleghe che ha l'hobby di fare la maglia, l'uncinetto, lavorare al tombolo?» Di seguito spiegava sinteticamente che sferruzzare può servire ad arrivare ad un torus, che sarebbe una specie di ciambella matematizzata, alla quale lei stessa ha dedicato uno studio scientifico.
Elisabetta Matsumoto, una studentessa che ha risposto all'appello della prof, ha spiegato che sferruzzare aiuta a comprendere dei codici matematici. Insomma, c'è sempre da scoprire nell'arte delle nostre bisnonne che si mettevano davanti al camino a sferruzzare calze o maglioni, ignare di stare a lavorare su dei modelli matematici e sulla cosiddetta «teoria del nodo», un cerchio formato da un groviglio incastonato dall'attraversamento di un filo che non può essere districato.
mindthegap@ilmessaggero.it
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Il Messaggero