E' morta a 101 anni la matematica americana Katherine Johnson. Divenuta famosa per i suoi calcoli che permisero alla Nasa l'allunaggio. La sua storia è stata al...
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Al servizio della Nasa, era stata messa a lavorare, lei che era di colore, in una sezione separata dagli uomini, bianchi. Ma il suo talento e la sua dedizione al lavoro valsero a superare ogni barriera discriminatoria. Al punto che non c’era progetto (tra cui quello di andare sulla Luna) che, prima di essere approvato, non fosse sottoposto alla sua verifica. Il minimo errore in un calcolo poteva determinare il fallimento di un’intera missione spaziale.
E quando, finalmente, fu integrata nella squadra dei bianchi, la sua mente — come scrive «The New York Times» — «compì ulteriori prodigi». Calcolava le traiettorie delle orbite, paraboliche e iperboliche, le finestre di lancio e i percorsi di ritorno di emergenza per molti voli.
Dal 1979, prima che si ritirasse dalla Nasa, la biografia della Johnson ricevette un posto d’onore nelle liste di afroamericani distintisi nel campo della scienza e della tecnologia. E il 16 novembre 2015 l’allora presidente Obama le conferì uno dei più alti riconoscimenti, la Medaglia della Libertà. A lei e alla sua lotta per affermare il proprio talento a dispetto delle discriminazioni si ispira il film (2016) Hidden Figures (“Il diritto di contare”), tratto dal romanzo di Margo Lee Shetterly.
Katherine Johnson ebbe il merito non solo di conquistare lo spazio, ma anche degli spazi, fino allora appannaggio degli uomini. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero