«L'outfit giusto? Fa stare bene con se stesse»: ecco i corsi body positive che spopolano in un negozio di Roma

«L'outfit giusto? Fa stare bene con se stesse»: ecco i corsi body positive che spopolano in un negozio di Roma
Una gonna anni Cinquanta? Può aiutare a camminare a testa alta, come quando si è pronte a spaccare il mondo. Un costume vintage? Modella il fisico e ci fa sentire...

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Una gonna anni Cinquanta? Può aiutare a camminare a testa alta, come quando si è pronte a spaccare il mondo. Un costume vintage? Modella il fisico e ci fa sentire delle pin up. Un maxi cardigan? Solo se si ha freddo: non di certo per nascondere la pancetta, perché per ogni difetto ognuna possiede innumerevoli pregi, e la moda può essere decisiva per valorizzarli superando le proprie insicurezze. È questo il credo di Chiara Petruccioli, trentenne umbra titolare di un negozio vintage a Roma, quartiere Pigneto, che ha ideato insieme alle amiche Silvia e Maria Elena Cirillo (rispettivamente psicologa e fotografa) incontri e workshop sul tema body positivity e dintorni. Eventi che, partiti dai social, hanno avuto un grandissimo riscontro e riunito donne di tutte le età: dalle minorenni alle over 50.


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A decine le "Mademoiselle" (così le chiama Chiara) si riuniscono, si aprono le une con le altre e, insieme, imparano ad accettarsi nel coloratissimo spazio, tra un top di seta e una borsa vintage. «Il nostro messaggio principale – spiega lei – è che è normale avere dei difetti, ma non bisogna focalizzarsi solo su questi: tutte abbiamo una bellezza da mettere in risalto. Peccato che di solito non ci pensiamo: quando chiediamo alle partecipanti di elencare tre dei propri pregi spesso vanno nel panico».
 

Body positivity significa proprio questo: stare bene con il proprio corpo senza volerlo cambiare eccessivamente. E la moda in materia può molto: «io mi occupo di consigliare tessuti e modelli che mettono in valore il fisico di ognuna – racconta Chiara – in molte usano i vestiti per coprirsi e basta quando magari basterebbe osare un modello diverso dal solito per restare stupite dal risultato». Per questo c'è Selfie love, altra iniziativa “social” organizzata dalle tre intraprendenti ragazze che propone di mettere in pratica tutti i buoni principi assimilati: come? Con un vero e proprio servizio fotografico con stylist personale, truccatrice e fotografa.
 

«Abbiamo visto ragazze timidissime aprirsi e cambiare completamente – racconta Chiara – una delle partecipanti è stata portata qui dal fidanzato: voleva farle capire quanto fosse bella, lei che era sempre iper critica nei confronti di se stessa». Due look, trucco e parrucco e via: pronte a scattare. Qualche insospettabile si è addirittura improvvisata modella ed è voluta uscire a farsi fotografare in strada. Tanto che per l'anno prossimo, Chiara e il suo “team” prevedono una nuova iniziativa per trovare l'outfit giusto per ognuna. «La moda non è solo frivolezza – precisa lei – storicamente è stata strumento di ribellione, dalla minigonna al tailleur e oggi, che siamo libere di indossare ciò che ci pare, è il nostro biglietto da visita principale e può aiutarci ad affermare il nostro valore: se mi sento bene con ciò che indosso sono più sicura e affronto la giornata in un altro modo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero