La sociologa Alacevich: «Le donne prime vittime del lockdown, allarme per i contratti a termine»

«Dalle prime indagini effettuate appare evidente che le donne hanno sofferto in maniera particolare il lockdown dovuto all'emergenza coronavirus». Lo sostiene la...

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«Dalle prime indagini effettuate appare evidente che le donne hanno sofferto in maniera particolare il lockdown dovuto all'emergenza coronavirus». Lo sostiene la sociologa Franca Maria Alacevich, docente dell'Università di Firenze, che è stata invitata a intervenire durante la seduta della Commissione Pari opportunità della Regione Toscana, presieduta da Rosanna Pugnalini. «Il problema - ha spiegato Alacevich - non riguarda solo il tipo di contratto di lavoro che hanno le donne, e il fatto, gravissimo, che il lavoro di cura è mal distribuito all'interno delle famiglie, in quanto la donna è quella che ha un lavoro meno stabile e con retribuzione inferiore. Ma il fatto che durante l'emergenza sanitaria il carico di lavoro di cura per le donne si è aggravato, visto il maggiore numero di persone presenti in casa, l'impossibilità a ricorrere ad aiuti esterni e l'educazione scolastica dei figli rimasti a casa».


Adesso, secondo la sociologa, è il momento di fare delle proposte, a partire dai contratti. Nei mesi di aprile e maggio sono infatti scaduti oltre 400mila contratti a termine ricoperti dalle donne. Altri punti nodali, quello dei congedi parentali da estendere obbligatoriamente agli uomini e la ricerca di soluzioni per la cura dei figli, che permetta alla donne di tornare a lavorare. «Si è trattato di un contributo prezioso, su cui dovremo riflettere per avanzare proposte concrete», ha commentato Rosanna Pugnalini.

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