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LE MOTIVAZIONI DEL LICENZIAMENTO
La professoressa ha pubblicato i motivi che avrebbero spinto la preside a prendere la decisione dell'allontanamento. «Ho preso tre giorni di malattia la scorsa settimana per una forte tonsillite batterica con febbre a 39 - scrive la prof - Durante questi tre giorni di assenza, dice la preside, i ragazzi e i genitori "hanno trovato il coraggio" e sono andati a lamentarsi. Tra tutti i docenti, proprio di me e per le seguenti problematiche: 1) sono indietro col programma; 2) spiego troppo velocemente (contraddizione con il primo punto); 3) quando spiego sembro confusa e insicura, a tal punto che non si capisce dove voglia andare a parare; 4) non riesco a farmi rispettare dai ragazzi; 5) le mie spiegazioni sconfinano su argomenti non attinenti al programma; 6) non riesco a fare presa ed essere coinvolgente; 7) non ho la tempra del docente perché, per "vocazione", sono una poeta tout court; 8) la mia forma mentis è troppo "da scrittore e letterato" e poco da docente, e questo significa che "da artista" quale sono, le mie spiegazioni sono improntate a cose che non hanno attinenza con la realtà, ma a voli pindarici tipici degli artisti lunatici e imprevedibili».
La spiegazioni della preside non convincono la professoressa Giovanna Cristina Vivinetto che ha raccontato la sua versione del rapporto instaurato in breve tempo con i suoi alunni. «I ragazzi in classe mi hanno sempre riferito tutt'altro - scrive ancora - giudizi entusiastici del tipo: "Prof., che bello rivederla oggi! È proprio un piacere" o "È la nostra docente preferita perché riesce a spiegare bene risultando molto simpatica", oppure, a fine lezione, "Che belle le sue spiegazioni!". Ma quando ho fatto presenti queste impressioni, mi è stato detto: "Giovanna, i ragazzi sono infami, ti dicono una cosa e poi a noi vengono a dirne un'altra: non devi mai credergli". Eppure in due settimane i ragazzi venivano da me per confidarmi i loro problemi, gli eventi di 'bullismo' dentro la scuola, i loro desideri e aspirazioni. Volevano leggere le mie poesie, scriverne di loro pugno. Uno di loro è venuto a portarmi il suo prezioso quaderno con tutte le sue poesie scritte a mano. Un altro ha preso coraggio e ha letto in classe una sua poesia "che aveva vinto un concorso"».
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La professoressa si difende mostrando anche la sua formazione professionale. Rispondendo così alle motivazioni del licenziamento. «Dopo cinque anni di studi letterari e tutta l'esperienza fatta da "oratrice" nel corso gli ultimi due anni in giro per l'Italia - spiega - vi immaginate mentre spiego gli Inni sacri e le tre edizioni dei Promessi sposi di Manzoni e nel frattempo parlo di tutt'altro passando di palo in frasca? Oppure sembrare confusa nel definire i caratteri del romanzo epico-cavalleresco o incerta nell'esporre i primi documenti in volgare? Mi sembra assurdo solo a pensarlo».
LE MOTIVAZIONI
La professoressa una sua idea sui motivi dell'allontanamento ce l'ha. «Credo in sostanza che le motivazioni di questo gesto - conclude nel suo post su Facebook - ai miei occhi imprevisto, ingiustificato e imprevedibile, risiedano altrove, ma non voglio indagare questo altrove.
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Il Messaggero