I commercialisti in blocco chiedono il rinnovo della legge che ha introdotto le donne nei cda

I commercialisti in blocco chiedono il rinnovo della legge che ha introdotto le donne nei cda
I commercialisti difendono una maggiore inclusione delle donne nei cda delle aziende e, contemporaneamente, spezzano una lancia per il rinnovo della legge Golfo-Mosca, in scadenza...

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I commercialisti difendono una maggiore inclusione delle donne nei cda delle aziende e, contemporaneamente, spezzano una lancia per il rinnovo della legge Golfo-Mosca, in scadenza dal 2022. Una normativa che ha introdo una percentuale femminile ai vertici delle imprese quotate in borsa. «L’emendamento sulle quote di genere nei cda delle società che prevede la proroga della legge Golfo-Mosca e l'aumento fino al 40% della percentuale di donne nei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali delle quotate, che ha come prima firmataria la senatrice Donatella Conzatti, è del tutto condivisibile. La sua approvazione sarebbe un fatto importante» ha affermato il presidente del Consiglio nazionale dei Commercialisti, Massimo Miani.


Governo, la promessa di Conte: «Faremo una legge per la parità di genere negli stipendi»
 
Sulla Golfo-Mosca che scadrà tra due anni si è aperto un dibattito. «Non si tratta di essere più o meno favorevoli alla logica delle quote rosa, ma di avere la consapevolezza che in una situazione bloccata come quella italiana, meccanismi come quelli previsti da questa legge sono ormai inevitabili. Senza contare che, come dimostrato da diverse ricerche, l’apporto di competenze e professionalità garantito dalle donne è spesso all’origine di migliori performance aziendali» hanno detto i commercialisti.   

Assogestioni: 18% di donne negli organi delle società ma solo il 7% tra il top management
 

Al momento la legge si è effettivamente rivelata l’unico strumento efficace in grado di garantire negli organi di governance italiani la presenza delle donne. I numeri sono illuminanti. Dal 2011 al 2018 la loro presenza è passata dal 7% circa al 36% nei cda delle società quotate e dal 6,5 al 38% nei collegi sindacali. L'Italia in Europa è ancora fanalino di coda, ma grazie a questa normativa il cammino si è avviato rivelando l’importanza di adottare politiche di genere per ridurre la disparità in ambito professionale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero