Non un cuore, propriamente detto, che magari batta empaticamente per l’homo sapiens, ma alcuni algoritmi che non la facciano sovrapporre e alla fine superare oltre le regole...
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Francesca Rossi: «L'intelligenza artificiale è materia per le ragazze ma devono crederci di più»
GLI OBIETTIVI
«Nel mio lavoro mi occupo principalmente degli aspetti etici dell’Intelligenza Artificiale - ha commentato Francesca Rossi, che l’anno scorso per Feltrinelli ha pubblicato il libro “ Il confine del futuro. Possiamo fidarci dell’intelligenza artificiale?” - Uno degli obiettivi principali del mio mandato sarà quello di far sì che tutti coloro che sono impegnati nello sviluppo dell’IA siano inseriti in un ecosistema etico, fondamentale per essere consci dei limiti che è necessario porsi. Le soluzioni tecnologiche sono solo un aspetto, anche se molto importante, ma per arrivare ad un’etica dell’IA è fondamentale un approccio multi-disciplinare e che coinvolga tutti gli stakeholders, per garantire una consapevolezza condivisa tra le varie parti in causa: sviluppatori, utenti, policy makers e società civile. L’Ai può dare contributi molto positivi aiutando nei processi decisionali, risolvendo problemi e quindi migliorando la nostra vita in tutti i campi. Bisogna solo indirizzarla nella direzione giusta». A questo fine il gruppo dei 52 esperti (Hleg sull’Ai) lavora sull’affidabilità quanto alla privacy delle persone, la gestione responsabile dei dati e i diritti del soggetto titolare che li fornisce a un sistema per ricevere in cambio dei servizi. «L’Europa con il Gdpr è già avanti in questo senso rispetto al resto del mondo».
LA CARRIERA
La sua formazione è iniziata nelle aule di Scienze dell’informazione dell’Università di Pisa, dove si è laureata nel 1986 - una delle prime in informatica, una materia ancora agli albori a quel tempo - per poi conseguirvi nel 1993 il dottorato di ricerca e continuare poi come ricercatrice. «La formazione avuta a Pisa è stata fondamentale - ricorda la scienziata - In particolare devo molto al professor Ugo Montanari il cui metodo di lavoro, rigoroso e disciplinato sia dal punto di vista scientifico che organizzativo, mi ha influenzato e aiutato in questi anni, donandomi un approccio alla ricerca vista anche come servizio alla comunità». Dopo sei anni da ricercatrice presso l’ateneo pisano (1992-1998), l’addio alla città della Torre nel 1998, per diventare professore associato, e poi ordinario, di informatica presso l’Università di Padova, e da qui volare negli Stati Uniti dove, dopo un sabbatico alla Harvard University, è da 5 anni AI Ethics Global Leader di Ibm e ricercatrice di punta dell’IBM Research AI Thomas J. Watson Research Center di Yorktown Heights nello Stato di New York. Ora per Francesca Rossi si apre un primo biennio da President-Elected dell’Aaai, che la vedrà al fianco del presidente dell’Associazione, il professore Bart Selman della Carnegie Mellon University. Dal 2022 inizierà, invece, il suo mandato vero e proprio che durerà fino al 2024, per poi proseguire con un ultimo biennio da Past-President. Sei anni in cui attuare il suo programma dedicandosi in particolar modo ai processi decisionali di gruppo. Temi sui quali ha pubblicato più di 200 articoli scientifici in riviste, atti di convegni e libri.
L’ECCELLENZA
Oltre che dell’Aaai - di cui è stata anche consigliere esecutivo - Francesca Rossi fa parte dell’associazione europea di Ai (EurAi) e negli anni ha ricoperto la carica di presidente dell’Ijcai (International Joint Conference on Ai) e di editore del Journal of AI Research.
Il Messaggero