La Corte suprema dell'India ha respinto oggi l'istanza di ultimo grado di Pawan Gupta (25 anni), uno dei quattro condannati a morte per lo stupro di gruppo e...
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Il 16 dicembre 2012 a bordo di un autobus di linea a Nuova Delhi cinque uomini e un minorenne violentano Jyoti Singh Panday, 23 anni, una studentessa di medicina. Stava tornando dal cinema con un amico che prova a difenderla ma viene massacrato di botte. I loro corpi vengono scaraventati fuori dal bus in corsa, guidato dal fratello di uno degli stupratori. Alla scena assistono almeno una trentina di altri uomini. Nessuno fa niente, nessuno muove un dito. Jyoti viene trasportata d’urgenza all’ospedale. Ha lesioni interne gravissime, per stuprarla hanno usato anche una spranga arrugginita e a forma di «L», come un cric che le provoca la lacerazione mortali all’intestino. Il 29 dicembre Jyoti muore.
Gupta e' l'unico a non aver ancora esaurito le vie legali, poiche' gli e' rimasta la domanda di grazia al presidente della Repubblica. Il 5 febbraio l'Alta corte di Delhi ha dato un termine di sette giorni per adire le vie legali ancora disponibili ai condannati che non le avevano esaurite e ha respinto la richiesta del governo di esecuzioni separate. Il 17 febbraio, scaduti i sette giorni, il Tribunale distrettuale di Patiala, uno dei sei della capitale, ha emesso un nuovo mandato di esecuzione delle condanne - il terzo, dopo la sospensione dei due precedenti a causa di diversi ricorsi - e ha fissato la data al 3 marzo. Gupta, pero', ha chiesto piu' tempo, avendo da poco cambiato avvocato. La data, quindi, potrebbe slittare ancora. Gli altri condannati sono Mukesh Singh (32 anni), Akshay Thakur (31) e Vinay Sharma (26). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero