La vedremo ancora, tacchi, frange e paillettes. Ticchettare sui sassi di Matera o lungo i corridoi della Procura, osare con fantasie animalier abbinate al rosa. E che importa se...
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«Una seconda stagione? Per adesso niente di ufficiale». Mariolina Venezia è la scrittrice lucana che l’ha creata e tra gli sceneggiatori della serie. I tre romanzi “Come piante tra i sassi”, “Maltempo” e “Rione Serra venerdì” hanno ispirato la fiction già andata in onda, “Via del riscatto” (integrato da altri soggetti originali) sarà la trama delle prossime puntate.
Il successo di Imma Tataranni, il direttore di Rai Fiction: «Vince femminilità anticonformista»
Si aspettava un successo di queste dimensioni?
«Durante le riprese ho detto che non mi sarei sorpresa se fosse andata benissimo, malissimo o così, così.
Che donna è Imma? E perché secondo lei piace così tanto?
«Imma non è una femminista, è una femmina. Non mi piace la retorica del riscatto, penso che basti affermare quello che si è. Imma è una donna che non guarda con gli occhi degli altri. Se ne frega se l’abbinamento giacca e gonna non è perfetto, se sbotta con le colleghe, se i capelli hanno la ricrescita. E invece le donne sono abituate a dover lavorare molto su se stesse per sentirsi adeguate, come fossero entità sbagliate da raddrizzare. Imma non si sente sbagliata o imperfetta, non vuole avere 20 anni di meno, essere più magra, più alta o più bella. E forse ha aiutato molte donne, ma anche uomini, a riconciliarsi con se stessi. Lei è sempre naturale e spontanea».
Perchè ha immaginato un pm?
«Il pm ha a che fare con il concetto di giustizia, molto radicato nella terra in cui il personaggio nasce. Imma è una donna del sud, ha origini umili e una grande sete di giustizia. Da pm l’amministra a volte facendosi prendere la mano, comunque sia dando voce a chi non ce l’ha. Ma Imma anche nel suo lavoro resta donna, non come certe investigatrici che sembrano più che altro un sogno maschile. Oltre che magistrato è anche moglie madre, nuora, cognata, una donna del sud che unisce radici e modernità».
Le somiglia?
«Spesso mi chiedono di lei come se Imma fosse realmente da qualche parte e io lo interpreto come il desiderio che esista. E quanto mi fanno questa domanda rispondo che in qualche modo è lei che mi ha plagiata. Ho iniziato a somigliarle. Da lei ho preso la determinazione. Ma Imma vive una vita diversa dalla mia, è profondamente radicata nella famiglia, nell’ambiente di lavoro, nella città, tutte cose che mi appartengono poco».
Immaginando questo personaggio pensava già a una fiction?
«Il linguaggio si sta evolvendo e la fiction è la nuova narrativa popolare. I personaggi e le storie possono nascere a cavallo tra letteratura e fiction».
Lei parlava di radici e modernità. Imma è molto moderna nel suo essere così anticonformista e indifferente ai giudizi.
«Imma è una donna di oggi, e le donne oggi sono ancora più svantaggiate di quel che si crede. In Italia non sono assistite nella maternità, che è completamente a carico loro. E l'autorevolezza conquistata devono continuamente ribadirla e difenderla».
Il nuovo Montalbano è donna, arriva Imma Tataranni: «Ho dovuto combattere con gli sceneggiatori (maschi)»
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Il Messaggero