Si è laureata, per il sesto anno consecutivo, campionessa italiana di tiro dinamico sportivo. (E’ una branca dello sport del tiro a segno). Ilaria Giunchiglia, 40...
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Da Roma alle vette più alte: la storia di Laura, campioncina d'arrampicata
E’ tesserata con la scuola Polizia Bergamo. «Si, è vero. Quando qualche anno fa mio marito acquistò una pistola e iniziò a frequentare il poligono di tiro mi innamorai anch’io di questo sport – argomenta Ilaria - fu amore a prima vista. Ho iniziato a tirare scoprendo per caso questa mia abilità. Il tiro dinamico sportivo è uno sport davvero completo, che unisce la concentrazione mentale con la forza esplosiva e le abilità tecniche». Uno sport,comunque impegnativo. Per ottenere risultati importanti bisogna allenarsi molto. Guai mollare. Si perde subito la forma. «Io mi alleno quasi tutti i giorni – aggiunge Ilaria – tre volte alla settimana vado in palestra mentre per almeno altre due vado al Poligono di tiro della Cavallerizza, ad Amelia. Se non ti alleni con grande continuità non combini nulla. E poi fisicamente devi stare bene in quanto devi essere veloce e allo stesso tempo precisa. Bisogna curare tutti i particolari». Ilaria Giunchiglia dopo i risultati ottenuti (Anche quest’anno il Coni regionale l’ha premiata con la medaglia di bronzo al merito sportivo) è stata ingaggiata dalla “Beretta”, la più importante e famosa fabbrica di armi. «E’ stata davvero una grande soddisfazione, a testimonianza che il mio operato, i miei risultati, hanno suscitato la stima e la fiducia di una azienda così grande e importante – spiega, felice, Ilaria – Per me essere stata scelta dalla Beretta è uno stimolo ancora maggiore a fare bene. La motivazione per me, come credo per tutti, è fondamentale».
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Uno sport fino a qualche anno fa riservato solo al sesso maschile. «Anche questo è vero. Nonostante il tiro dinamico sia sempre stato uno sport prettamente maschile io sono risuscita a farmi largo e a conquistare importanti successi anche dove erano favoriti gli uomini. Quando ho iniziato volevo dimostrare ai miei figli che quando ci si impegna in qualcosa si possono ottenere risultati inaspettati alla vigilia». C’è qualcuno in particolare che ti senti di ringraziare per i tuoi successi? «Non ho dubbi. Mio marito Alessandro. Molto lo devo a lui che ha sempre creduto in me e mi ha sostenuto moralmente ma anche economicamente. Il tiro dinamico è uno sport che costa, mica uno scherzo». Ma qual è il sogno nel cassetto di Ilaria Giunchiglia? «Andare in America dove questo sport è nato e dove è diffusissimo. Poi gareggiare con i più forti tiratori del mondo sarebbe un’emozione non facile da descrivere. Insomma, vorrei diventare un’atleta professionista. Io ci credo» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero