Roba da rimanere lì senza parole davanti allo sguardo interrogativo dei propri figli che magari non capiscono subito il problema. Eppure è bello grande il...
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Nel primo, un testo scolastico, bisogna concludere le frasi capendo quale sia la seconda parte corretta. «Sono uscito senza ombrello...» finisce con «...cosicché mi sono bagnato». Ora dice il parlamentare «Cosicché non lo usa più nessuno ma diciamo che va bene, ci sta. Poi segue la frase: «Lucia è troppo grassa...» e l'unica combinazione possibile è la frase che finisce con «...per indossare una minigonna».
Interviene il ministro Lucia Azzolina: «La scuola si batte ogni giorno per educare le ragazze e i ragazzi al rispetto, all'uguaglianza. Un lavoro che rischia di essere vanificato se non facciamo tutti la stessa doverosa attenzione ai messaggi che si trasmettono». Il problema però è che con l'autonomia degli istituti sono le stesse scuole a scegliere liberamente i libri di testo. «Che frasi come quelle siano scritte in un libro di testo è molto grave. Faremo certamente i dovuti approfondimenti e segnaleremo la cosa all'Associazione italiana editori, che siamo certi offrirà la sua collaborazione per evitare che cose del genere accadano ancora. Dobbiamo essere ancora più vigili sul tema del sessismo. Oggi parliamo di un libro di testo, ma queste cose accadono ogni giorno sui social, dove le donne vengono continuamente attaccate per come si vestono, si truccano, vengono aggredite verbalmente, anche e soprattutto se sono personaggi pubblici». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero