Era il 12 maggio scorso quando il premier Conte aprì task-force e Comitato scientifico a più donne. Dopo polemiche, appelli e flash mob sul web, il governo decise...
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Fase 3, ecco il piano di Colao per la rinascita dell'Italia: ma il governo non lo userà
Coronavirus Italia, l'eredità della task force Colao per le fasi 2-3. Il 7 giugno scade il mandato
Maurizia Iachino, nella task-force di Colao: «Rilanciare l'Italia superando disparità di genere e fragilità»
«Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte spieghi perché dopo due mesi di lavoro e l’ingresso in extremis, grazie anche alla nostra mobilitazione, di alcuni dei migliori talenti femminili, la task force presieduta da Vittorio Colao sta per essere liquidata. In che modo il lavoro della task force contribuirà concretamente al piano di rilancio dell’economia italiana e inciderà sugli Stati Generali? Se tutto si esaurisse in un nulla di fatto la nomina delle 11 esperte donne nella task force e nel comitato tecnico-scientifico, arrivata a meno di un mese dalla dismissione di questi team al maschile, avrebbe il sapore amaro di una scelta di facciata», scrive il movimento #Datecivoce.
«Il nostro impegno non si esaurisce con la chiusura delle task force e dei gruppi di lavoro.
Le task-force. Cinque donne nella task-force del governo, e sei nel Comitato tecnico scientifico. Undici esperte erano state chiamate a disegnare, insieme agli altri, l'Italia del post-coronavirus. C'erano voluti flash-mob, la maratona virtuale con le mascherine e la mozione delle senatrici per convincere il premier a intervenire: solo 4 donne su diciassette nella prima task-force. «Non sono solo un mancato riconoscimento al patrimonio di competenze femminili ma non offrono nemmeno una giusta rappresentazione della nostra Italia», era stato l'appello del movimento che si era costituito proprio per chiedere una diversa composizione della cabina di regia. E così erano arrivate: Enrica Amaturo, professoressa di sociologia all'Università degli Studi di Napoli Federico II, Marina Calloni, professoressa di Filosofia politica e sociale dell'Università di Milano-Bicocca e fondatrice di “ADV - Against Domestic Violence”, Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale dell'Istat, pioniera delle statistiche e degli studi di genere, Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia, Maurizio Iachino, dirigente d'azienda, presidente di Fuori Quota.
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Il Messaggero