La fase 2 «è all'insegna del rilancio, con un copione confuso ed affollato, con una apposita task force, in cui già qualcuno ha fatto notare la scarsa...
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Virus, la dottoressa Sant'Eugenio: «Le donne malate non possono pagarsi le cure perché senza lavoro»
Coronavirus infermieri, 12mila contagiati e 38 morti. Speranza: «La sfida al Covid ha il vostro volto».
Coronavirus Roma, l’infermiera a rischio contagio si autosospende dal lavoro: il giudice le “restituisce” i figli
Il sindacato ricorda che «la pandemia da Covid-19 ha rappresentato una prova epocale nella quale tutto il mondo ha potuto vedere la sanità italiana all'opera, portata alle stelle dal sottosuolo dove da anni sembrava relegata. Un Ssn riflesso nei volti deformati dai dispositivi di protezione dopo un turno infinito, di cui le donne rappresentano i due terzi della totalità della forza lavoro in sanità. Silenziose, efficaci, instancabili, senza protezioni, come del resto quasi tutti gli operatori abbiamo vissuto e governato questa lunga traversata - commenta Morano - che non si limitava all'orario di lavoro in ospedale, o nelle strutture territoriali, a reinventare reparti e nuovi posti letto, dirigere in emergenza, organizzare turni, interpretare direttive, ma si estendeva anche alla gestione della famiglia».
«In questo lungo tempo sospeso, segnato dall'epidemia che avanzava, annunci e informazioni in ordine sparso, sottovalutazioni, carenze, retorica senza pudore, la solitudine degli operatori speculare alla inadeguatezza delle direzioni-amministrazioni, da quelle aziendali a quelle regionali, sono stati il tratto comune, dal nord al sud del Paese», avverte Morano. «Oggi finalmente possiamo cominciare ad alzare lo sguardo oltre il quotidiano e la stanchezza, dopo essere state impegnate, ancora più del solito, a curare e resistere.
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Il Messaggero