Quando cose si riescono a tenere in equilibrio insieme? Lavoro, casa, famiglia, bambini. Un'impresa che tante volte le donne portano avanti le cose. Provateci un po' a...
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Per partecipare basta scattare una foto con gli oggetti in mano, taggare 5 amici da sfidare e @weworld.onlus, postare l'immagine su Instagram o Facebook. «Ho sentito il bisogno di fare qualcosa per aiutare chi in questo momento si è trovato in grande difficoltà. Ho chiamato WeWorld, un’organizzazione che conosco bene e di cui mi fido molto, per attivarci insieme - ha spiegato Elisa di Francisca - In questa situazione di forte emergenza sono le donne quelle a tenere tutto sulle proprie spalle. Per questo ho pensato fosse giusto partire da qui: dalle cose da tenere in equilibrio in questo difficile momento. È una sfida, quella di aprirsi e mostrare le proprie difficoltà». Elisa ha scelto di farlo con 5 elementi, 5 come il numero dei cerchi olimpici emblema dello sport, in equilibrio anche loro su uno sfondo bianco.
In tanti hanno accolto la sfida. Claudia Gerini ha inviato una foto con in mano un violino, il pc, libri, padelle, Mia Ceran con in braccio cane e computer, Rossella Brescia tappetino, quaderni, scarpette da ballo. «Tenere tutto sulle proprie spalle, da soli, è difficile e richiede equilibrio ed energie.
WeWorld, organizzazione italiana che da 50 anni difende i diritti di donne e bambini in 29 Paesi del Mondo, vuole con questa campagna accendere i riflettori su bambini, bambine, famiglie e donne che nella ripartenza rischiano di restare indietro. «Tenere in mano 4 o 5 cose, da soli, non è semplice - dice Marco Chiesara, Presidente di WeWorld - Non possono più essere le donne da sole a farsi carico di tutto, ora più che mai è necessario costruire un nuovo equilibrio. Noi lavoriamo da anni per far sì che non sia tutto sulle spalle delle donne e in questo momento è importante dimostrare che a tante persone interessa questo tema, non solo alle donne, non solo alle mamme». Il 70% dei ragazzi con cui lavora WeWorld nelle periferie non ha accesso costante a internet e non possiede pc e tablet per seguire la didattica a distanza, i genitori non stanno lavorando e non ricevono aiuti, le donne sono le uniche a farsi carico della gestione della casa, dei figli. Con la ripartenza i più fragili rischiano di restare sempre più indietro.
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Il Messaggero