Di mamma ce ne sarà una sola, ha sentenziato la Corte d'Appello di Genova. Una bimba non potrà essere riconosciuta come figlia di una coppia di donne, nel...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nel novembre del 2018 il tribunale del capoluogo ligure aveva riconosciuto la bi-genitorialità alle due donne. La coppia era ricorsa alle vie legali dopo che il Comune, guidato dal sindaco Bucci, aveva negato l'annotazione della seconda mamma sul certificato di nascita. I giudici avevano dato ragione alle donne obbligando il Comune alla registrazione anche della madre non biologica sul certificato di nascita. Da qui il ricorso del Comune in Appello e la sentenza arrivata proprio in questi giorni in cui, invece, i giudici danno ragione all'amministrazione comunale.
Federico Bertorello, consigliere comunale delegato agli Affari legali, dà notizia della sentenza con soddisfazione.
👨🏻💼 La Corte d’Appello di Genova ha accolto il ricorso presentato dall’amministrazione comunale contro la sentenza di...
Pubblicato da Federico Bertorello su Lunedì 29 giugno 2020
«La nostra amministrazione è fiera di avere tolto un genitore, e tutti i legami parentali conseguenti, ad una bambina di due anni», commenta il Coordinamento Liguria Rainbow. «Il Comune di Genova ha ben poco di cui gioire: quando a una madre viene negata la genitorialità rispetto al proprio figlio, siamo di fronte a un dramma», dichiara il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino.
«A prescindere da qualsiasi sentenza e a prescindere dalla deprecabile esultanza del consigliere comunale leghista di Genova, che sembra essere contento per aver tolto un genitore dal certificato di nascita di una bambina, tutti i nostri figli e tutte le nostre figlie continueranno ad avere due mamme o due papà.
Il Comune di Genova, attraverso il consigliere Federico Bertorello, annuncia con “molta soddisfazione” che la Corte...
Pubblicato da Gianni Pastorino su Martedì 30 giugno 2020
Qualche mese fa la Cassazione aveva stabilito che i bimbi nati in Italia ma concepiti all'estero con la procreazione medicalmente assistita da parte di una coppia formata da due donne, una delle quali porta avanti la gravidanza, possono avere una sola mamma che li riconosce: la donna che partorisce. La partner invece non può essere riconosciuta anche lei come genitore allo stato anagrafico. Non può essere la seconda mamma. I giudici avevano così respinto il ricorso di una coppia lesbica del Veneto, sposata in unione civile, che voleva che anche la partner «intenzionale» fosse dichiarata mamma della piccola nata in Italia, a Treviso, con inseminazione effettuata all'estero.
Due manager chiedono di essere riconosciute come mamme: bimba nata in Italia, la Cassazione dice no
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero