«L’emergenza Coronavirus non sia utilizzata come alibi, nelle separazioni matrimoniali, per aumentare la tensione tra ex coniugi e ottenere sentenze discriminatorie, a...
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«Faccio un richiamo al buonsenso sia dei genitori coinvolti che dei magistrati» ha detto.
Il caso di oggi riguarda un’infermiera di Anzio (Roma) la quale, pur non operando in un reparto Covid, si è vista togliere l’affidamento dei figli, visto che l’ex marito ha ottenuto un provvedimento motivato dalla presunta necessità di tutelare la salute dei figli dal Coronavirus. Oltre a prestare servizio per la comunità, lei potrà vedere i suoi bambini solo in videochiamata.
«Le donne sono più esposte a queste sentenze, che però riguardano anche uomini. Ci vuole equilibrio e al centro deve esserci sempre il benessere del minore. Purtroppo invece spesso si fa leva sulla paura del virus per cambiare a proprio vantaggio le condizioni della separazione e questo non è accettabile. Come Commissione approfondiremo – conclude Valente – quanto sta accadendo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero