Francia, parità uomo-donna in azienda obbligatoria: fioccano multe salatissime

Francia, parità uomo-donna in azienda obbligatoria: fioccano multe salatissime
In Francia la parità tra uomo e donna - sotto il profilo salariale e contributivo - a tutti i livelli dell'organigramma aziendale, dovrà essere certificata. Non...

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In Francia la parità tra uomo e donna - sotto il profilo salariale e contributivo - a tutti i livelli dell'organigramma aziendale, dovrà essere certificata. Non è più uno scherzo. Il provvedimento emanato dal governo l'anno scorso ed entrato in vigore a marzo di quest'anno per le grandi imprese, dal primo di settembre è stato esteso e ora riguarda anche le imprese aventi una dimensione minore.


Usa, gender gap negli stipendi: una donna di colore guadagna la metà di un uomo bianco

Le realtà produttive con meno di 1000 dipendenti sono dunque obbligate a rendere pubblico il proprio indice di uguaglianza. Se l'azienda non rispecchierà i criteri definiti dal Ministero del Lavoro per essere in regola e diminuire il gender gap interno, potrà essere multate fino all'1% dell'ammontare del totale degli stipendi.

In pratica il nuovo passaggio amministrativo riguarderà circa 6 mila realtà imprenditoriali francesi.

Dagli ultimi dati diffusi dal Ministero del Lavoro francese al momento ci sono ben 75 grandi aziende, con più di mille dipendenti, che non risultano ancora in regola e non hanno pubblicato l'indice di uguaglianza.

Al centro di questo dispositivo c'è l'obiettivo europeo di misurare concretamente lo scarto che esiste tra uomini e donne sul lavoro ed è misurabile secondo una sorta di punteggio.

L'ultimo passaggio previsto dal Ministero francese è l'estensione dell'obbligo di pubblicare gli indici interni di parità anche per le imprese che contano dai 50 ai 250 dipendenti. Per loro l'obbligo scatta dal 1 marzo 2020. 

L’Europa in questi anni ha adottato leggi, pubblicato raccomandazioni, favorito lo scambio di buone pratiche e offerto fondi per sostenere l’azione degli stati membri. I concetti alla base della politica dell’uguaglianza di genere sono stati anche plasmati dalle sentenze della Corte europea di giustizia. Il Parlamento europeo adotta regolarmente relazioni di iniziativa sulle questioni di genere, chiedendo più sforzi per raggiungere l’uguaglianza avvalendosi di una commissione permanente sui diritti delle donne e l’uguaglianza di genere.


Nel 2019 l’UE ha approvato nuove regole sui congedi di cura familiare e per condizioni di lavoro più adattabili. L’obiettivo è quello di incentivare i padri a prendere periodi di congedo per occuparsi della famiglia e promuovere così la parità e l’occupazione femminile.

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Il Messaggero