La bassa autostima femminile? E' causata da capi incompetenti

Non c’è solo il problema dell’autostima, sull’erta china della carriera delle donne. Ma soprattutto la concorrenza di uomini, magari incompetenti, che le...

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Non c’è solo il problema dell’autostima, sull’erta china della carriera delle donne. Ma soprattutto la concorrenza di uomini, magari incompetenti, che le ostacolano. Questo in sostanza è quanto sostiene una ricerca dell’Harvard Business School Review ( https://hbr.org/2019/03/as-long-as-we-associate-leadership-with-masculinity-women-will-be-overlooked# ) secondo la quale, per avere più donne in posizione di leadership, non serve abbassare l’asticella per le donne, ma alzarla per tutti, anche per gli uomini.


L'autostima è la strategia del successo: solo il 17% delle donne in Italia è dirigente
 

Adesso lo sostiene anche un libro, scritto da Tomas Chamorro-Premuzic (Why do so many incompetent men become leaders? HBR). Il punto principale della ricerca è che nei posti di lavoro e nella società in generale si associa l’idea di leadership a delle caratteristiche maschili: la capacità di autopromuoversi, dare agli altri la colpa dei propri errori, prendersi il merito dei risultati dei propri collaboratori, e soprattutto essere concentrati sulla propria carriera, piuttosto che sul benessere della propria squadra e dell’organizzazione per cui lavorano. 

E’ chiaro che se si misurano le donne sui parametri degli uomini, si selezionano le donne sbagliate: le vincenti dovranno essere “più uomini” degli uomini (oltre che due volte più brave, come a volte si dice), anche nello stile di leadership. Cosa si ottiene così, secondo  Chamorro-Premuzic? Si ottengono capi che vengono considerati dai loro collaboratori “pazzi, insopportabili,  abusivi, tossici”, e anche peggio. 

Purtroppo, spiega ironicamente Tomas Chamorro, chi non è consapevole dei propri limiti ha più probabilità di diventare un capo, rispetto a chi è più dubbioso su se stesso. E questi capi spesso producono, a loro volta, bassa produttività sul lavoro e alti tassi di stress e burn-out tra i loro collaboratori. 

Il rimedio? Il primo è distinguere tra sicurezza e competenza. Le due cose spesso sono inversamente proporzionali. Il secondo è non enfatizzare troppo il cosiddetto carisma: «In realtà i migliori leader spesso sono un po’ noiosi» dice Chamorro. Un esempio? Pensate ad Angela Merkel, così efficiente e poco carismatica.  Il terzo motivo per cui spesso gli uomini incompetenti diventano leader, è che molti di noi non resistono al loro carattere narcisista e affascinante. “Love yourself”, ama te stesso, a quanto pare è proprio il consiglio sbagliato, perché amare troppo se stessi è esattamente quello che fanno  i leader più tossici per la loro organizzazione e i loro collaboratori. 

Competenza, umiltà e integrità, dovrebbero essere invece le caratteristiche di un vero leader, sottolinea Chamorro. Ognuno di noi dovrebbe cominciare a coltivare queste qualità in se stesso e smettere di farsi affascinare da personaggi egocentrici e narcisisti. 


Si può fare? Se pensiamo ai leader che spopolano alle urne, soprattutto in Italia, sembra difficile. Ma se ci riuscissimo, ci disferemmo finalmente di tanti uomini inadatti e questo, automaticamente, dovrebbe far crescere la proporzione di donne-leader in tutte le organizzazioni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero