Sono arrivate a raggiungere 19.007 associate e sostenitrici in tutto il mondo anche se le riders che hanno coperto l'intero percorso della terra sono in tutto 3500. La...
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La formidabile rete al femminile su due ruote ha messo assieme donne diverse, che parlavano differenti lingue, con diferse nazionalità ma con il medesimo obiettivo, mettersi alla prova e riuscire a fare un viaggio simbolico e spalmato sui sei continenti. L'ultime tappe sono state da Dubai a Londra dove le riders sono arrivate alcuni giorni fa per celebrare la vittoria.
A determinare la buona riuscita dell'impresa sono stati anche i social, soprattutto Facebook che ha fatto rimbalzare informazioni e contatti, aiutando di volta in volta ad individuare le nuove staffette da un punto all'altro, a volte senza un piano preciso, con la grinta e la buona volontà di arrivare alla fine del traguado.
Le storie delle 3500 riders sono le più disparate. Alcune sono appassionate di moto da quando erano piccole, altre hanno fatto di un hobby un mestiere, come una ragazza che gestisce un maxi garage in California, altre si sono associate per vincere la propria paura e partecipare ad una avventura carica di simbolismo. Albania, Indonesia, Kuwait, Zimbabwe, India, Sudafrica, Francia, Stati Uniti. Le provenienze si sprecano e l'elenco si fa lunghissimo. Sul sito di Facebook i momenti più divertenti e quelli di maggiore intensità emotiva, attraverso i ghiacci e i deserti. E chissà se questa avventura un giorno non diventerà anche un film Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero