Finalmente il premier Conte si accorge che il Codice Rosso ha bisogno di essere rafforzato sul piano culturale

Finalmente il premier Conte si accorge che il Codice Rosso ha bisogno di essere rafforzato sul piano culturale
Dopo diversi appelli e richieste di chiarimenti da parte di diverse associazioni femminili che nei mesi scorsi non avevano esitato a mettere in luce le lacune evidenti del Codice...

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Dopo diversi appelli e richieste di chiarimenti da parte di diverse associazioni femminili che nei mesi scorsi non avevano esitato a mettere in luce le lacune evidenti del Codice Rosso, finalmente anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte affronta il tema delle violenze di genere che in questi ultimi 7 giorni ha visto morire ben 6 donne per mano dei loro compagni o ex compagni. 


«Negli ultimi giorni in Italia si e' compiuta una strage. Da nord a sud, dall'Alto Adige alla Sicilia, nell'arco di una settimana siamo costretti a registrare un bilancio orribile: madri e figlie hanno perso la vita per mano di compagni o ex-compagni. Piu' in generale, per quanto sia in calo il numero degli omicidi, quello dei femminicidi stenta ad abbracciare una decisa curva discendente» ammette Conte su Facebook.

«Le donne continuano a essere vittime di violenze, di sopraffazioni, di vecchi retaggi culturali, ancora oggi capillarmente diffusi e spesso 'giustificati' dal troppo amore. Ma l'amore non uccide, non mortifica, non fa mai male». 

Conte spiega che è stato varato il Codice rosso per offrire alle donne che subiscono episodi di violenza un percorso preferenziale e accelerato di tutela ma senza fa cenno che le tante procure si trovano impreparate di fronte all'alto numero di casi. «Ne stiamo monitorando l'attuazione e siamo pronti a renderlo ancora piu' efficace. Ma siamo consapevoli che non e' sufficiente agire solo sul piano normativo».

«La violenza sulle donne e' anche un problema culturale ed e' per questo che lavoreremo nelle scuole, tra i ragazzi e le ragazze, perche' e' da li' che deve partire il cambiamento». IN particolare, spiega il premier, occorre individuare percorsi educativi capaci di determinare una vera cultura del rispetto che passa anche attraverso l'uso del linguaggio e delle parole. 

La ministra Paola De Micheli su Twitter si è lamentata di quanta strada ci sia ancora da fare per «sconfiggere una violenza intollerabile».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero