In Svizzera le donne protestano perchè è permesso licenziare le neomamme nelle prime 16 settimane

In Svizzera le donne protestano perchè è permesso licenziare le neomamme nelle prime 16 settimane
Il 14 giugno le donne svizzere si preparano ad uno sciopero generale. Tra le varie questioni aperte e oggetto di riflessione sul fronte dei diritti e delle discriminazioni...

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Il 14 giugno le donne svizzere si preparano ad uno sciopero generale. Tra le varie questioni aperte e oggetto di riflessione sul fronte dei diritti e delle discriminazioni femminili c'è sicuramente la legge che permette alle aziende di licenziare le neo-mamme durante il primo periodo di maternità, per sedici settimane.


Una questione capestro per tante lavoratrici considerando che molti asili nido non accettano bambini di età inferiore ai sei mesi. Di conseguenza il 71% delle dipendenti di fatto rientra al lavoro alla ventiduesima settimana. Secondo una analisi fatta dalla Confederazione elvetica (che ha commissionato all’Ufficio studi sulla politica del lavoro e sociale BASS) si tratta di un punto critico. Il rischio del licenziamento è dietro l'angolo. I dati hanno fatto affiorare che nel 15% dei casi una nascita porta alla disoccupazione involontaria della neo mamma. Di solito a causa di un licenziamento oppure per l’impossibilità di ridurre la percentuale di lavoro. Un ulteriore 4% si ritrova invece costretto a lasciare il posto di lavoro per la mancanza di posti nei pre-asili.

Nella opulenta Svizzera la maternità porta ancora a forti discriminazioni. Pierre Derivaz, avvocato dell’Associazione Impiegati Svizzera, ha pochi dubbi in proposito: «Sono casi che spesso restano nell’ombra, perché sono poche le donne che intraprendono un’azione legale per difendersi».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero