Il 14 giugno le donne svizzere si preparano ad uno sciopero generale. Tra le varie questioni aperte e oggetto di riflessione sul fronte dei diritti e delle discriminazioni...
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Una questione capestro per tante lavoratrici considerando che molti asili nido non accettano bambini di età inferiore ai sei mesi. Di conseguenza il 71% delle dipendenti di fatto rientra al lavoro alla ventiduesima settimana. Secondo una analisi fatta dalla Confederazione elvetica (che ha commissionato all’Ufficio studi sulla politica del lavoro e sociale BASS) si tratta di un punto critico. Il rischio del licenziamento è dietro l'angolo. I dati hanno fatto affiorare che nel 15% dei casi una nascita porta alla disoccupazione involontaria della neo mamma. Di solito a causa di un licenziamento oppure per l’impossibilità di ridurre la percentuale di lavoro. Un ulteriore 4% si ritrova invece costretto a lasciare il posto di lavoro per la mancanza di posti nei pre-asili.
Nella opulenta Svizzera la maternità porta ancora a forti discriminazioni. Pierre Derivaz, avvocato dell’Associazione Impiegati Svizzera, ha pochi dubbi in proposito: «Sono casi che spesso restano nell’ombra, perché sono poche le donne che intraprendono un’azione legale per difendersi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero