«Il crimine non ha genere»: s'intitola cosi' l'ultima campagna dell'Europol, l'agenzia che coordina le forze dell'ordine degli Stati membri...
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La campagna punta a coinvolgere gli utenti del web nelle ricerche della polizia. «Negli ultimi decenni, il numero di donne impegnate in attività criminali sia aumentato, sebbene a un ritmo più lento rispetto agli uomini», spiegano all'Europol. Cosa è successo? «Il progresso tecnologico e le norme sociali hanno liberato le donne da casa, aumentando la loro partecipazione al mercato del crimine». I reati, appunto, non hanno genere. Sul portale online Eumostwanted.eu sono pubblicati gli identikit delle 21 donne considerate le più pericolose. Tra queste, c'è Olivera Pertrovic Ristic, 36 enne serba segnalata dall'Italia per l'omicidio di un gioielliere di 75 anni durante una rapina nella sua casa di Trieste. La croata Zorka Rocig, ricercata dalle autorità del suo Paese perché considerata una dei boss del traffico di armi e droga: da 5 anni ha fatto perdere le sue tracce. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero