Donne contro la mafia, don Ciotti: «Protagoniste del cambiamento, stanno rompendo i codici»

Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera
Le donne contro la mafia. «Sono le protagoniste del cambiamento e sono decine quelle che in accordo con la magistratura stiamo nascondendo perché vogliono uscire...

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Le donne contro la mafia. «Sono le protagoniste del cambiamento e sono decine quelle che in accordo con la magistratura stiamo nascondendo perché vogliono uscire fuori dalle mafie. Sono loro che stanno rompendo i codici e aprendo un percorso nuovo». Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, è intervenuto a Castelvetrano all'incontro sul tema «Attualità delle mafie e azione di contrasto dell'antimafia». Il prete ha citato il caso di Lea Garofalo, fatta uccidere a Milano dal marito 'ndranghetista. Ciò che disturba i mafiosi, ha sottolineato, «è il mancato controllo del territorio, per questa ragione il cambiamento reale necessita di persone che ci mettano la faccia nella lotta alle organizzazioni mafiose».

«A Castelvetrano ho conosciuto persone meravigliose che hanno sfidato la mafia e questo disturba i boss - ha proseguito - Qui vedo Giuseppe Cimarosa, la sua mamma e la sua nonna, non dobbiamo lasciarli da soli». Riferendosi alla confisca dei beni don Ciotti ha rilevato: «Lo strumento deve diventare più operativo, non si possono avere percorsi che durano anni. Ci sono troppi beni non consegnati e non è possibile che possono essere venduti all'asta ai privati. Devono tornare all'uso pubblico perché questo disturba i mafiosi. La vendita deve essere l'ultima ratio».
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Il Messaggero