Hanno di nuovo preso carta e penna per riscrivere al Presidente del Consiglio. Noi Rete Donne, il più ramificato network femminile italiano che raggruppa competenze...
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Nei giorni scorsi sono state designate come membri tre personalità femminili nelle Authorities della Privacy e delle Comunicazioni «ma ora serve un segnale importante che rappresenta democraticamente la realtà del Paese» scrivono.
AGCOM, è ritenuta importante perchè vigilando sui fattori che influenzano la formazione dell’opinione pubblica - il pluralismo, i valori, i diritti politici, la tutela dei consumatori, la parità e l’identità di genere, la corretta rappresentazione dell’immagine della donna nell’informazione e nell’ intrattenimento oltre che nelle comunicazioni sulla rete - «controlla anche il superamento degli stereotipi di genere, promuovendo la parità, il rispetto dell’immagine e la dignità della donna secondo i principi di non discriminazione per assicurare la più completa e plurale rappresentazione dei ruoli che le donne svolgono nella società».
«Mai, nella sua storia e nelle declinazioni istituzionali che ha assunto nei decenni, l’AGCOM ha avuto una donna alla sua presidenza».
Noi Rete Donne chiede Conte un gesto di coraggio attestando indipendenza nelle scelte e ascolto verso tutto il Paese e non solo verso il 50% della sua composizione demografica.
«La scelta di un presidente e non di una presidentessa - scrivono -confermerebbe la vigenza di un apartheid che collide con i settori su cui AGCOM è chiamata ad agire e che richiama alla mente incoerenti e paradossali immagini di Commissioni sulla condizione della donna composte da soli uomini, tipiche di culture fondamentaliste e retrograde». La lettera, a nome di tutta la rete feminile, è firmata da Marisa Rodano e Daniela Carlà.
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Il Messaggero