Vivere ogni giorno con la paura che le assistenti sociali possano arrivare a prelevarti il figlio, e portartelo via. E' la paura che accompagna ogni giorno Laura Massaro, la...
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La via Crucis di Laura e del piccolo L. naturalmente continua anche se questa dilazione permetterà di pensare ad un ricorso, il solito percorso ad ostacoli kafkiano, nella burocrazia dei tribunali. L'unica colpa di Laura Massaro – una mamma come tante, ritenuta dallo stesso tribunale idonea a svolgere questo compito – è che il figlio di otto anni risulta più attaccato alla madre che non al padre, davanti al quale si nasconde e ha paura.
Da due anni il bambino, a causa di questa situazione che si è venuta a creare, ha sviluppato paure e ansie incontrollate al punto che deve prendere una pastiglia per la pressione esattamente come il nonno iperteso.
IL terrore di essere sottratto dalla mamma e dai nonni lo stringe in una morsa e lo accompagna ogni giorno, fino ad avergli rotto l'equilibrio. Il piccolo sa che da un ambiente protetto è di fatto destinato ad un ambiente ostile o sconosciuto, forse una casa famiglia nella quale poter incontrare il padre. Una situazione insostenibile che Laura Massaro ha più volte denunciato con sit in, mobilitando associazioni femminili, giuristi, politici.
Per il Tribunale il caso è chiuso. Il servizio sociale provvederà all’inserimento del minore temporaneamente in idonea casa famiglia per il tempo necessario al recupero del rapporto padre-figlio. E’ l’epilogo temuto da questa mamma, accusata di alienazione parentale da quando, nel 2015, il suo ex marito e padre del bambino aveva presentato un ricorso per la decadenza della potestà genitoriale della donna. Da allora il piccolo L. è affidato ai Servizi sociali, che hanno ritenuto la situazione tra i due “ad alta conflittualità, senza alcuna considerazione della violenza pregressa nei confronti della donna.
Il mese scorso aveva fatto un appello al Ministro della Giustizia. “Sono Laura Massaro e questo è il mio appello per il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, affinché possa intervenire nella vicenda di mio figlio, un bimbo di 9 anni che oggi per un decreto immediatamente esecutivo del Tribunale dei minorenni di Roma potrebbe essere prelevato anche adesso dalle forze dell’ordine e consegnato al padre del quale ha paura. Il mio appello è che lo salvi da questo destino che sembra ormai ineluttabile”.
Aveva richiesto un intervento degli ispettori del ministero ed era anche stata presentata un’interpellanza parlamentare ma finora senza alcuna risposta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero