In Italia è donna quasi un bagnino su cinque ed è così che questa attività un tempo appannaggio di aitanti giovani dal fisico atletico, oggi si declina...
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I bagnini operativi in Italia sono in tutto 14.750, di cui 11 mila addetti direttamente al salvamento. I maschi sono 12.390 (84%), le donne 2.360, vale a dire il 16%, il 2% in più dell'anno scorso. Ma vanno sfatati alcuni luoghi comuni: si tratta di un'attività per giovani, ma non per giovanissimi, essendo richiesta maturità e freddezza: solo il 35% del totale ha meno di 40 anni. La predominante stagionalità dell'attività impone che il 90% dei contratti sia a tempo determinato. La retribuzione media annua di un assistente bagnante si fissa a poco sotto i 9 mila euro. A livello di istruzione scolastica, il 61,2% degli assistenti bagnanti si è fermato alla scuola dell'obbligo, il 15,8% ha conseguito il diploma secondario, il 2% è in possesso di un diploma universitario e il 21% ha frequentato corsi di formazione professionale. Sei addetti su dieci prestano la propria attività nelle imprese fino a 9 dipendenti, il 31% nelle imprese tra 10 e 49 addetti, il 9% nelle imprese da 50 occupati in poi. Quasi un'impresa su 10 (il 9%) denuncia difficoltà a reclutare forza lavoro specializzata.
L'attività di bagnino è profondamente mutata negli ultimi anni esigendo nuove e più approfondite doti professionali, spiega ancora la Cna, si richiede una maggiore preparazione rispetto al passato, esperienza acquisita sul campo, la frequenza di corsi di aggiornamento. Ma a che cosa è dovuta la crescita dell'occupazione femminile in questo settore? Probabilmente alla maggiore propensione femminile verso alcune doti richieste quali le capacità organizzative, l'accuratezza, la comprensione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero