Differenza Donna: «Nei centri antiviolenza gli accessi diminuiti dell'85%»

Differenza Donna: «Nei centri antiviolenza gli accessi diminuiti dell'85%»
«Nei Centri Antiviolenza che gestiamo come Differenza Donna Ong registriamo una diminuzione dei nuovi accessi pari all'85%», sostiene la presidente Elisa Ercoli...

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«Nei Centri Antiviolenza che gestiamo come Differenza Donna Ong registriamo una diminuzione dei nuovi accessi pari all'85%», sostiene la presidente Elisa Ercoli spiegando che «la reclusione a causa del Coronavirus sottopone le donne che subiscono maltrattamenti in famiglia, e i loro figli, ad una situazione davvero drammatica, una emergenza nell'emergenza».



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A suo giudizio «questa situazione drammatica obbliga istituzioni e società civile a dare immediata esecuzione a quanto previsto nella Convenzione di Istanbul che ricordiamo è una Legge dello Stato e obbliga a dare protezione alle donne alle bambine e ai bambini in uscita dalla violenza. I dati ci dicono che il 95% subisce maltrattamenti in famiglia da parte del partner. Questo significa che tutti i loro figli sono esposti alla violenza assistita, minando completamente la loro salute psico-fisica. Le donne al 98% sono italiane, dato che mette le donne migranti nella triste condizione di essere le prime a scomparire in una invisibilità totale».

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Per far fronte a questa emergenza Differenza Donna «sta continuamente diffondendo sui social il 1522, numero verde nazionale, che dà alle donne accesso e informazioni sui Centri Antiviolenza più vicini» e «stiamo interagendo con sms, wa, messenger, mail e tutti i social che permettano alle donne di chiedere supporto, in totale riservatezza». Per Differenza Donna è inoltre «importantissima la sensibilità dell'autorità giudiziaria: devono essere applicate tutte le opportunità contenute nelle norme e a nostra disposizione per proteggere le donne in uscita dalla violenza, prime fra tutte le misure cautelari di ordine di allontanamento per l'uomo maltrattante». «Proprio per questa situazione così difficile, abbiamo chiesto a tutti - conclude - di non smettere di aiutarci, in particolare sostenendo un nostro progetto di raccolta fondi con Banca Etica e Produzioni Dal Basso per finanziare #LaCasaDiDifferenzaDonna. Abbiamo bisogno di più mezzi, di maggiori spazi per accogliere le donne e i loro bambini».
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Il Messaggero