Coronavirus, la “fabbrica” delle donne: 35 sarte al lavoro per produrre 500 mascherine al giorno

Coronavirus, la “fabbrica” delle donne: 35 sarte al lavoro per produrre 500 mascherine al giorno
Cercasi mascherine disperatamente. Un'emergenza, quella delle protezioni per il coronavirus, che attraversa tutta l'Italia. Mascherine quasi introvabili, e allora ci si...

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Cercasi mascherine disperatamente. Un'emergenza, quella delle protezioni per il coronavirus, che attraversa tutta l'Italia. Mascherine quasi introvabili, e allora ci si ingegna un po' ovunque. Ad Arona, in provincia di Novara, 35 donne che si sono messe al lavoro come sarte producono mascherine di stoffa da donare al personale dei supermercati, degli uffici postali, delle banche, ai vigili urbani, vigili del fuoco, guardia di finanza, ai Comuni, al personale delle aziende del territorio e a tutte quelle persone che si trovano in prima linea per l’emergenza.


Coronavirus, le aziende della moda Made in Italy in prima linea per le mascherine

Ogni giorno vengono prodotti circa 500 pezzi per far fronte alle richieste di 38 Comuni. Un imprenditore della zona, Fabrizio Fumagalli della MYXL, ha donato i tessuti, come riportano i siti locali, la Manifattura di Domodossola ha offerto gli elastici. «Un grazie alle trenta sarte e alla ditta di confezione di Dormelletto che stanno producendo per il Centro Operativo Comunale di Arona
», racconta il sindaco di Arona Alberto Gusmeroli. «Le mascherine saranno distribuite a tutti gli operatori in prima linea del territorio novarese  che ne faranno richiesta. Un grazie alle sarte e a tutti quelli che si stanno prodigando in un servizio davvero utile. Siamo partiti in sordina, ma ora la cosa sta assumendo quantità importanti».

Il miracolo di Lvmh-Dior e delle altre che in 72 ore passano dai profumi ai gel disinfettanti. In Italia la corsa dal lusso alle mascherine
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Il Messaggero