In questi giorni in cui il lockdown si sta allentando verso la ripresa di una vita più o meno normale questi numeri appaiono ancora più terribili. Perché...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I DATI
A fotograre la situazione alla fine di aprile è stata un'indagine dell'associazione Women For Oncology (W4O) Italy.
Mantenere le distanze è diventato un obbligo soprattutto per loro, un obbligo che è pesato tanto: più del 54% ha detto di aver avuto importanti ripercuissioni nella vita familiare, il 16% «abbastanza». Quasi un terzo ha preso la «difficile decisione di cambiare alloggio», mentre in un altro 7,6% dei casi è stato il nucleo familiare a trasferirsi altrove, e in ulteriore 6,7% a cambiare abitazione sono stati i figli. Chi è rimasto sotto lo stesso tetto si è arrangiato come ha potuto.
L'EMERGENZA
«Questa emergenza sta cambiando non solo le nostre abitudini come professionisti, ma anche come genitori e caregiver - ha affermato Rossana Berardi, vice presidente di Women for Oncology Italy, direttore Clinica oncologica Ospedali Riuniti di Ancona, Università Politecnica delle Marche - Molti operatori che stanno lavorando in prima linea sono donne e madri, costrette ad allontanarsi dai loro figli o a non poter più accudire i genitori anziani. Siamo preoccupati e costretti a isolarci, con tutte le conseguenze psicologiche che questo comporta. Molti di noi hanno scelto di allontanarsi dal proprio nucleo familiare per mettere in sicurezza i propri affetti ed evitare che possano essere a loro volta soggetti all'infezione, consapevoli che la distanza di oltre un metro, oggi, è un atto di amore». «Abbiamo voluto condurre questo studio per accendere i riflettori e sensibilizzare sull'impatto sociale che questa emergenza sanitaria sta avendo sugli operatori sanitari e, in modo particolare, sulle donne che svolgono queste professioni», aggiunge Marina Garassino, presidente di W4O Italy. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero