Nelle ultime settimane alcune donne che si sono rivolte al pronto soccorso o alle forze dell'ordine per aver subito violenza hanno riferito alle operatrici di alcuni centri...
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«I termini per una querela sono di 3/6 mesi o anche un anno - ricorda l'avvocata penalista Elena Biaggioni, referente del Gruppo avvocate di D.i.Re. - Non stupiamoci se poi ritirano le querele o se non vanno più al pronto soccorso perché ogni accesso per violenza viene segnalato alla Questura». «O se, paradossalmente, si ritirano dai percorsi di fuoriuscita dalla violenza e assumono atteggiamenti protettivi verso il partner dicendoci: 'non gli voglio far del malè» aggiunge Somma. «Ben vengano le app delle forze dell'ordine e l'impegno istituzionale del 1522 sempre utile in momenti così difficili», commenta Antonella Veltri, presidente della rete nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re - Continuiamo a vivere un paradosso: le donne o sono spinte alla denuncia o non sono credute quando lo fanno. E comunque sempre senza tener conto della loro volontà.Per questo, sulla base di esperienza e competenza acquisita accogliendo le donne sopravvissute alla violenza da oltre 30 anni siamo a ricordare la necessità di mettere in moto meccanismi e gestione condivisi con i nostri centri antiviolenza - conclude Veltri.ì - per evitare di ricacciare nel silenzio delle mura domestiche la violenza alle donne». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero