«Ho proposto che un miliardo di euro venga stanziato subito per rafforzare e sostenere le Forze dell'ordine, spesso sole in prima linea ad affrontare la piaga gravissima...
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«Con Forza Italia abbiamo condiviso il disegno di legge del Governo, modellato del resto su una nostra proposta. Siamo stati noi i primi a presentare una proposta di legge che affermasse un principio sacrosanto: che se una donna si affida allo Stato, chiede aiuto per la violenza che ha subito, questa donna ha pieno diritto a un intervento immediato ed efficace; il coraggio che ha mostrato nel denunciare il responsabile della violenza – magari una persona a cui aveva affidato il proprio cuore o la propria fiducia – non può trasformarsi in un ulteriore pericolo, se la giustizia ci mette troppo a intervenire. Le leggi possono essere integrate, perfezionate, messe a punto sulla base dei risultati raggiunti, ma soprattutto devono essere applicate con rigore. Anche dall’applicazione e dai risultati giudicheremo l’efficacia del Codice Rosso».
Mara Carfagna torna anche a difendere l'utilità del braccialetto elettronico. «Proprio grazie a noi il braccialetto elettronico è diventato misura alternativa o complementare non solo alla custodia cautelare, ma anche rispetto all’allontanamento dalla casa familiare e al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Sono misure che troppo spesso vengono disattese con esiti tragici e rispetto alle quali il presidio elettronico si dimostra indispensabile». La parlamentare ricorda che dopo anni di attesa si è concluso «un appalto per l’acquisto e l’utilizzo di circa 1000 nuovi braccialetti al mese, per ridurre la costante penuria di dispositivi. C’è da fare molto di più, occorre investire nuove risorse su questo strumento e farlo in fretta».
In Aula, durante la discussione sul Codice Rosso, era stato proposto di destinare alle vittime delle violenze di genere «un terzo della remunerazione per il lavoro svolto dai detenuti o dagli internati condannati per maltrattamenti contro i familiari e i conviventi, la prostituzione minorile, la tratta di persone, le violenze sessuali, gli atti persecutori. Lo riproporremo ancora» aggiunge Carfagna.
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Il Messaggero