Chef senza corona: contest di cucina online con sette cuoche romane

La chef Ornella De Felice
«È vero, non indossiamo una corona, ma non si tratta di una scelta: la cucina italiana è ancora un po’ maschilista», dice la chef Barbara Agosti,...

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«È vero, non indossiamo una corona, ma non si tratta di una scelta: la cucina italiana è ancora un po’ maschilista», dice la chef Barbara Agosti, una delle sette donne che, in barba ai “sette uomini d’oro” del cinema, fa parte di “Chef Senza Corona”, il contest che fino al 30 aprile raccoglierà sull’omonima pagina Facebook le videoricette del pubblico (una sulla carbonara, l'altra a scelta) per poi premiare le 16 migliori con un corso di cucina che si terrà a ottobre, dal vivo.


«Il nome del contest l’ha inventato Barbara: all’inizio mi sembrava eccessivo, per come allude ironicamente alla pandemia, ma le altre l’hanno accolto con entusiasmo e così eccolo qua», precisa la chef Anastasia Paris che è cresciuta professionalmente a Roma, dove tutte le altre hanno il proprio ristorante.

«È stata Anastasia a ideare il format e metterci insieme, come fossimo i diversi ingredienti di un unico piatto», aggiunge Ornella De Felice che, come Barbara, si attribuisce il ruolo di quella fuori dagli schemi, mentre Anastasia è l’organizzatrice, Ginevra Antonini si occupa di catering e fa televisione, Valentina Pistoia è specializzata sulle materie prime mentre Martina Prospero e Alessandra Ruggeri provengono da altri percorsi professionali (la prima era architetto, la seconda lavorava in una multinazionale).

L’unione in effetti si è cementata a dicembre quando proprio queste chef reagirono all’ennesima provocazione di Gianfranco Vissani (
«Le donne in cucina non ce la fanno fisicamente») facendosi fotografare con in mano degli utensili pesanti: «Non abbiamo mai indossato i grembiuli rosa, eppure agli uomini piace pensarci come tante Nonne Papera anche se noi siamo molto rock», precisa Anastasia Paris.

«In questo momento di grande difficoltà per la ristorazione romana si poteva pensare che ognuno badasse al proprio orticello, ma il nostro progetto, cui partecipiamo gratuitamente anche grazie al sostegno di varie aziende che forniscono aule, materie prime e attrezzature, è la prova del contrario: per poterci rialzare, quando la pandemia sarà finita, dovremmo essere una squadra, noi e il pubblico, per vincere insieme la paura di una ricaduta», sostiene Ornella De Felice.


Finora sono arrivate più di trenta videoricette, oltre la metà dei partecipanti è composto da uomini. Prevalgono i primi piatti, ma ci sono anche numerose ricette vegane o a base di pesce:
«La gente, in questo periodo di attività fisica ridotta, teme d’ingrassare, così si sta orientando su piatti light», aggiunge ridendo Anastasia Paris. Il contest è aperto ai soli romani con almeno 18 anni, ma più avanti verrà riprodotto nelle città di Milano e Napoli. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero