Attraverso una relazione pubblica, diffusa in tutta la Francia il 20 gennaio scorso, l'Agenzia Nazionale di Sicurezza Sanitaria ha rivelato i risultati di una ricerca sui...
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Una infezione piuttosto rara (in Francia una ventina di casi l'anno) ma con conseguenze gravi per la salute di chi la contrae, mettendone a repentaglio persino la vita.
La ricerca sottolinea che la permanenza prolungata nell'utero dei tamponi - specie la notte - fa rilevare alti livelli di tossine prodotte da due tipi di batteri presenti nella vagina, lo stafilococco dorato e lo streptococco B. Da questa proliferazione batterica potrebbe originarsi, come rischio primario, una infezione, soprattutto se le difese immunitarie sono deboli.
L'ultimo caso riscontrato è in Belgio e riguarda una diciassettenne, Maelle, morta il 9 gennaio di quest'anno per la sindrome di uno choc tossico provocato da un tampone igienico lasciato troppo a lungo nella vagina. In Francia non è la prima volta che l'Istituto di Sanità nazionale dedica grande attenzione a questo argomento. Lo aveva fatto anche nel 2018 dopo avere rilevato le sostanze chimiche «in debole concentrazione» nelle protezioni femminili periodiche, come i tampax o le coppette mestruali., sottolineando però che normalmente non presentano alcun rischio per chi li utilizza. Tuttavia invitava i produttori di “ migliorare la qualità di questi prodotti al fine di eliminare o ridurre al massimo la presenza di sostanze chimiche” dannose. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero