Whisky e ingredienti naturali: per la prima volta è una donna il miglior bartender del mondo

Whisky e ingredienti naturali: per la prima volta è una donna il miglior bartender del mondo
Il suo asso nella manica è stato un ingrediente naturale al 100 per cento e segreto: d'altra parte i suoi cocktail sono spesso ideati per avere effetti benefici...

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Il suo asso nella manica è stato un ingrediente naturale al 100 per cento e segreto: d'altra parte i suoi cocktail sono spesso ideati per avere effetti benefici sulla persona e sull'ambiente circostante. Così Bannie Kang, originaria della Corea del Sud, ma attualmente in forza all'ANTI:DOTE cocktail bar del Fairmont Hotel di Singapore, ha sbaragliato la concorrenza ed è diventata il miglior bartender del mondo. Lei ha scoperto la passione per i cocktail circa dieci anni fa mentre lavorava come cameriera in un bar di Singapore e  ieri notte ha vinto a Glasgow l'Oscar della categoria,  la Diageo World Class Bartender of the Year 2019, trionfando su oltre 50 bartender finalisti provenienti da tutto il mondo. 


«È stata un’esperienza davvero unica. Un vortice di emozioni, divertimento e duro lavoro - ha detto mentre posava per i fotografi -  Vorrei fare i complimenti a tutti i finalisti, sono stati preparati cocktail così straordinari che la vittoria sarebbe potuta capitare a ciascuno di noi. Ho imparato tanto, e mi sono fatta degli amici che rimarranno tali per tutta la vita. È stato un privilegio passare cinque giorni assieme a queste persone, lavorando con brand incredibili nella cornice della miglior competizione per bartender al mondo. Avere vinto è stato semplicemente la ciliegina sulla torta».

 Nella prima fase delle finali, presso la distilleria KetelOne a Schiedam, in Olanda, i finalisti hanno dovuto ideare dei cocktail con un impatto ambientale positivo e che interpretassero un forte senso di condivisione e comunità, dalla preparazione alla scelta degli ingredienti. Volati poi in Scozia, i bartender si sono ritrovati sulla ventosa isola di Skye, sede della leggendaria distilleria Talisker. Qui la sfida consisteva nel creare un drink indimenticabile a base Talisker, utilizzando degli ingredienti all’interno di una “mistery box” e pochi strumenti necessari.


Glasgow è stata la tappa finale e il fulcro di questa avventura di quattro giorni dedicata al mondo dei drink. Nello spazio eventi SWG3 i finalisti si sono cimentati in diverse prove: creare dei cocktail che rispettassero e valorizzassero il rinomato whisky single malt The Singleton; ideare tre mini-cocktail per esaltare il cuore agrumato del famoso gin Tanqueray No. Ten ed eccellere nella sfida “highballin a can” a base Johnnie Walker, il blended scotch whisky più distribuito al mondo. Nella sfida finale, uno “speed round” con pochissimo tempo a disposizione, i concorrenti sono stati giudicati da una giuria d’eccezione composta da leggende del settore, dove è stata messa a dura prova la loro abilità nel creare cocktail sotto pressione.


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Il Messaggero