Denunciò aggressione quando era arbitro: l'Aia ritira il tesserino all'assessore allo sport di Terni

L'assessore Elena Proietti arbitro di calcio
Ritirata la tessera di arbitro all'assessore allo sport del Comune di Terni, Elena Proietti. Questa la decisione della Commissione di Disciplina dell'Umbria...

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Ritirata la tessera di arbitro all'assessore allo sport del Comune di Terni, Elena Proietti. Questa la decisione della Commissione di Disciplina dell'Umbria dell'Associazione Italiana Arbitri datata 15 ottobre 2019 dopo l'esame degli atti relativi al procedimento disciplinare.


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La Proietti era stata deferita dal Procuratore arbitrale nazionale lo scorso 29 luglio per violazione del regolamento Aia per aver rilasciato tre interviste televisive alle trasmissioni "Non è l'Arena" su La7, "Uno Mattina" su Rai 1, "Matrix" su Canale 5 e un'intervista al Corriere dello Sport il 23 novembre. Interviste rilasciate "senza essere stata autorizzata dal Presidente dell'Aia" durante le quale la Proietti tornò sul finale di partita tra Real Quadrelli-Trevi del 7 dicembre 2014. Al termine di quella partita, diretta proprio dalla Proietti, si era acceso un parapiglia tra i giocatori in cui l'arbitro, nel tentativo di separare i giocatori, veniva colpita "in modo involontario", come scritto nell'ordinanza di archiviazione del GIP, ma riportando danni permanenti a un occhio ed a un orecchio.



L'Aia contesta alla Proietti di "aver gravemente, ingiustamente e infondamente criticato l'operato dell'Aia". Queste le frasi che sono state contestate alla Proietti: "mandare ragazzi al massacro non è giusto", "abbandonata da Aia e Figc, ma li perdono", "siamo senza tutela, nè dalla Federcalcio nè dall'Aia, siamo mandati allo sbaraglio, spesso in mezzo a veri animali". Dichiarazioni ritenute, stante il loro effetto mediatico, "gravemente pregiudizievoli per la reputazione dell'Associazione e degli Organi associativi, ledendo la credibilità e l'immagine dell'Aia".

Il 25 giugno, scrive l'Aia, il vice procuratore arbitrale nazionale convocava presso la sezione Aia di Terni la Proietti che in quella sede confermò la partecipazione alle trasmissioni televisive e il contenuto dell'intervista rilasciata al Corriere dello Sport, "al solo scopo - scrive sempre l'Aia - di riferire in merito al proprio stato di salute in conseguenza dell'aggressione subita nella gara diretta il 7 dicembre 2014, anche in considerazione del ruolo istituzionale rivestito dato che attualmente ricopre la carica di assessore allo sport del Comune di Terni". E per tali motivi, secondo l'Aia, la Proietti dichiarava di non aver chiesto autorizzazione "non vedendone la necessità". Da qui la decisione del Procuratore arbitrale di ritirare la tessera da arbitro, anche in considerazione "dell'ulteriore risonanza delle dichiarazioni accadute in occasione del grave episodio di violenza subito da un altro giovane collega".


«Oltre il danno la beffa - il commento di Elena Proietti - sono andata solo a raccontare ciò che mi era successo. Non ho parlato degli episodi tecnici della partita. Mi pare un provvedimento esagerato, peraltro non potrei arbitrare comunque visti i danni permanenti che ho riportato. E' l'epilogo di questa tragicomica vicenda in cui chi subisce una violenza non ne può neanche parlare né denunciare. Dopo 15 anni di onorato servizio mi viene ritirata la tessera perché ho cercato di sensibilizzare l'opinione pubblica contro la violenza sugli arbitri». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero