«Panchine rosso sangue per educare la gente alla non violenza». Non si ferma la battaglia di chi amava Michela Di Pompeo, la professoressa di filosofia uccisa dal...
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«Panchine rosse con una targa, che ricordi il nome di una vittima, che invitino a pensare alla non violenza - spiega l'amica cara e collega della docente della Deutsche Schule di Roma, Paula Queiroz - Sarebbe significativo se passeggiando per il centro di Roma, nelle ville o nei luoghi di aggregazione ci si potesse soffermare su quelle panchine, su quelle targhe che ricordano casi di violenza sulle donne. E' arrivato il momento di cambiare la cultura degli uomini, e di promuovere qualsiasi idea vada in tal senso, come appunto dedicare ogni panchina a una donna uccisa. Per questo chiediamo alla sindaca di riflettere su questa idea. «A Lucca ce ne sono già 3 - scrivono sul profilo dedicato a Michela Di Pompeo. Cosi passeggiando ci si riposa e riposandoci riflettiamo sulle nostre storie. Un modo carino per cercare di cambiare la cultura del possesso e la paura dell’abbandono degli uomini che perdono la testa!!!». Panchine rosse già esistono anche a Firenze, Milano, Poggio Picense, Parma, in quattro comuni del lago di Garda, Torino, anche a Cerveteri.
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Il Messaggero